di
Luisa e Pietro Sergi
Gualtieri ed Antonio Ligabue, un paese ed un artista
che s’incontrano e si fondono, evocando inevitabilmente visioni di bellezza e
di arte: Gualtieri è un capolavoro
dell’urbanistica e dell’architettura del tardo cinquecento, per opera della
Famiglia Bentivoglio, ed Antonio Ligabue,
grande pittore del novecento, un genio tormentato ed affamato di amore, che ci ha
lasciato capolavori pieni di umanità e profonda spiritualità.
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Piazza
Bentivoglio
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GUALTIERI
è un piccolo borgo della bassa reggiana di origine medievale ed è inserito tra
“I Borghi più belli d’Italia”. L’abitato è situato a ridosso dell’argine
maestro del Po, dal quale dista meno
di due chilometri e, nei secoli, ha subìto la tragedia delle alluvioni,
l’ultima nel 1951, che è stata catastrofica.
Malgrado questo, il borgo ha conservato uno
spettacolare spazio, la rinascimentale Piazza
Bentivoglio, considerata una delle più belle piazze d’Italia. L’opera fu
realizzata tra il 1580 ed il 1610 dall’architetto Giovan Battista Aleotti
(detto l’Argenta) su commissione della Famiglia
Bentivoglio, Cornelio e suo figlio Ippolito, iniziatori di una grandiosa
opera di bonifica che ha recuperato dalla palude la pianura reggiana, le cui
strutture sono ancora valide ed efficienti. La bella piazza è un quadrato di
100 metri per lato, delimitata da 69 arcate su tre lati, mentre sul quarto si
erge l’imponente Palazzo Bentivoglio. L’esterno dell’edificio,
di forma sobria ed austera in mattone nudo, presenta una doppia fila di
finestre ed un ingresso a tre archi.
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Palazzo
Bentivoglio
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Sala di
Giove
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Al suo interno il palazzo ospita, nella Sala di Giove, il Museo Documentario e Centro Studi Antonio Ligabue, dedicato alle
opere del celebre pittore del novecento, che nacque a Zurigo, ma visse, dipinse e morì proprio a Gualtieri. Il Museo
raccoglie materiale bibliografico ed iconografico del pittore, fotografie, incisioni,
stampe che celebrano la sua figura, illustrano il suo percorso artistico e dà
la possibilità di visionare filmati originali sull’artista.
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Salone dei
Giganti – Mostra di Antonio Ligabue
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Nel grandioso Salone dei Giganti, affrescato nella prima metà del seicento con
scene tratte dalla Gerusalemme Liberata,
di Torquato Tasso, realizziamo il desiderio di questo nostro viaggio: visitare
una mostra di oltre 100 opere di ANTONIO LIGABUE, tra cui 80 dipinti, 15 disegni,
incisioni e sculture di bronzo e terracotta. Ammirando le sue opere, cariche di
umanità e poesia, si coglie la necessità dell’artista di placare, anche se per
poco, il suo animo sofferente.
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Salone dei
Giganti – Mostra di Antonio Ligabue
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Nei suoi quadri, con colori aggressivi, trasforma
gli incubi in incantate visioni, popolate da belve feroci. Sentiva gli animali
come compagni, li comprendeva e li amava e ad essi voleva somigliare. Nei tanti
autoritratti si percepisce il suo disperato desiderio di ritrovare se stesso, di essere guardato ed amato da un mondo che da
sempre lo ha emarginato e deriso. Dalle finestre del salone si ha una
spettacolare vista sulla Piazza Bentivoglio.
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Cappella
Gentilizia
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Sala di
Icaro
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La Cappella
Gentilizia è coperta da un soffitto a volta, al centro del quale si trova
un affresco di forma ottagonale ed intorno è ricca di stucchi raffiguranti
putti, volute, festoni di frutta e angioletti. La Sala di Icaro è affrescata con dodici scene della fondazione di
Roma ed ospita, in esposizione permanente, la “Donazione Umberto Tirelli”. Il grande sarto teatrale, nativo di
Gualtieri, donò al suo paese la collezione di quadri e disegni del suo “museo
privato” ed anche due splendidi esemplari della sua produzione sartoriale.
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Sala dei
Falegnami
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Collegiata
di Santa Maria della Neve
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La Sala
dei Falegnami, situata al piano terra, così chiamata per la presenza, in
passato, di una falegnameria è ora adibita ad esposizioni e conferenze. Delle
ricche decorazioni di questa sala resta unicamente la “Buona Fama” un angelo femminile dipinto sul soffitto da Sisto
Badalocchio.
Usciti dal palazzo, si accede alla scenografica
piazza dove, a sinistra, si erge la Collegiata
di Santa Maria della Neve, progettata dall’Argenta nel 1599 e realizzata
nel 1660. La facciata è sormontata da cinque guglie piramidali e da un timpano
ornato da un bassorilievo. Al suo interno si conserva un prezioso Fonte
Battesimale del cinquecento e un pregevole dipinto di Carlo Bonomi. Inoltre,
sulla lesena destra, è ancora visibile la targa con il livello raggiunto dalle
acque del Po nel 1951.
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Palazzo
Comunale
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Portici
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Di fronte alla Chiesa c’è il Palazzo Comunale, il primo edificio
eretto dal 1580 come sede delle attività comunali e della sicurezza pubblica.
Accanto al Comune, al n. 24, sotto i portici c’è l’attuale “Caffè Roma”, ma ai
tempi di Ligabue era il negozio del barbiere,
dove lui si recava per il servizio gratuito di barberia e per scaldarsi
d’inverno accanto ad una stufa.
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Torre
Civica
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Via V.
Emanuele II
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Sul lato di fronte al Palazzo Bentivoglio è
situata la Torre Civica (o Torre
dell’Orologio) eretta tra il 1599 ed il 1602 su pianta quadrangolare, che si
eleva con una elegantissima forma a “cannocchiale”.
Attraverso il grande arco della torre si entra
in Via V. Emanuele II, la quale
unisce la Gualtieri nuova dei Bentivoglio con il vecchio centro medievale. Su
questa via si incontrano diversi edifici collegati alla vita di Antonio
Ligabue. Al n. 17 il negozio
dell’ortolano Pippo, dove l’artista andava a comprare la verdura per i suoi
conigli e chiedeva di pagare con le tele, ma l’ortolano pretendeva solo moneta
sonante, dei suoi quadri non sapeva cosa farne. Al n. 27 la casa del Maestro Gasparini, il quale
comprava le tele rifiutate dall’ortolano ed altri capolavori dell’artista. Il
maestro ospitava sempre benevolmente Antonio Ligabue nella sua casa ed il
pittore elesse la stessa come “galleria personale” portandovi i suoi quadri e
le persone interessate ai suoi lavori.
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Ospedale
“Felice Carri”
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Al n. 63 è situato l’ex Ospedale “Felice Carri”, fondato nel 1795 come ricovero per i
poveri ed ospedale, oggi è una casa protetta per anziani. Il Carri fu sempre la residenza ufficiale
di Antonio Ligabue, a parte una parentesi di due anni (dal 1962 al 1964) quando
abitò a Guastalla. In questo ospedale Antonio
Ligabue morì il 27 maggio del 1965 e venne sepolto nel cimitero di
Gualtieri. Sulla sua lapide spicca la maschera di bronzo dell’artista,
realizzata dall’amico e scultore Andrea Mozzali, il quale ha anche inciso un
bellissimo pensiero della famiglia Caleffi:
“Il rimpianto del suo spirito che tanto
seppe creare attraverso la solitudine e il dolore è rimasto in quelli che
compresero come sino all’ultimo giorno della sua vita egli desiderasse soltanto
libertà e amore.”
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Piazza Cavallotti
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Al termine della Via V. Emanuele II c’è la
lunga e triangolare Piazza Cavallotti
(già Piazza Nuova) primitivo nucleo abitato di Gualtieri, circondata da strette
case a schiera d’impianto tardo medievale che coronavano una antica Chiesa
gotica, sostituita dall’attuale Chiesa
di Sant’Andrea. Già esistente come Cappella nel IX secolo fu ricostruita
completamente tra il 1713 e il 1738 in raffinato stile barocco ed è coperta da
una cupola sostenuta da pilastri in stile corinzio, con un ampio coro.
Il pozzo
di fronte alla Chiesa ha la forma di un elegante tempietto rinascimentale. A
seguito dell’alluvione del 1765 il Duca di Modena impose la chiusura di tutti i
pozzi privati per evitare infiltrazioni di acqua sorgiva del Po nell’abitato.
Nel 1776 il Comune fece erigere questo pozzo
pubblico per sopperire alle necessità degli abitanti del quartiere.
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Museo
Antonio Ligabue
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In Via Giardino, al nr.27, c’è il Museo Antonio Ligabue, il quale è
allestito in una delle case dove, per qualche anno, visse e dipinse il grande
artista, presso la famiglia Caleffi. Questo Museo privato è gestito e custodito
con tanta passione dal Signor Giuseppe
Caleffi, la cui famiglia è memore di gran parte della vita del pittore.
All’interno è possibile ripercorrere la storia umana ed artistica di Antonio
Ligabue, attraverso oggetti che gli sono appartenuti, documenti, riproduzioni
delle sue opere ed alcuni quadri autentici. Purtroppo siamo giunti lì all’ora
di pranzo e non abbiamo potuto visitarlo.
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Osteria
della Merla
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La visita nel piccolo borgo di Gualtieri è
stata piacevolissima e molto interessante, ci hanno conquistato sia l’eleganza
dell’abitato sia le opere e la storia dell’artista Antonio Ligabue, e la
concludiamo nella stessa via del Museo entrando nell’Osteria della Merla dove, in un ambiente delizioso, gustiamo un
ottimo pranzo.
Usciti dal ristorante, percorriamo il
bellissimo Viale Po, lungo 1.800
metri, fiancheggiato da una suggestiva doppia fila di pioppi cipressini il
quale, dal centro di Gualtieri, conduce alla riva destra del Po, dove sostiamo
ad ammirare il grande fiume.
Lasciando il borgo e l’artista, portiamo con
noi la bellissima immagine di Piazza Bentivoglio e le struggenti e poetiche
sensazioni che le opere di Antonio Ligabue hanno suscitato dentro di noi.
Per vedere tutte le foto di questo viaggio clicca
qui.
A GUALTIERI abbiamo sostato in Piazza IV Novembre in
un parcheggio libero alle coordinate GPS: N44.90521°,
E010.63148°. Da qui si raggiunge comodamente, anche per le persone disabili su sedia a rotelle, come il
nostro Stefano, la Piazza Bentivoglio e quindi la Fondazione Museo Ligabue ed il centro storico.
Tale Museo è accessibile ai
disabili in carrozzina mediante
una piattaforma elevatrice posta all’ingresso (di fronte al Bar Teatro) e poi
un ascensore conduce alle sale espositive, ma per orari, prezzi e quant’altro
consulta il relativo sito web.
In rete circolano diversi filmati sul grande
pittore naif ANTONIO
LIGABUE e tra i quali, senza alcuna pretesa, abbiamo scelto di
segnalare questi due: uno
e due.
La Casa
Museo Antonio Ligabue si trova a Gualtieri in Via Giardino 27, proprio
accanto al ristorante dove abbiamo pranzato ed è gestita dal Signor Giuseppe Caleffi, rintracciabile al
Cell. 333-6546098 oppure tramite
Email: info@museoligabue.it. Questo
Museo, come sopra detto, al nostro arrivo era già chiuso, ma parlando al telefono
con il Signor Caleffi si è appreso che la struttura è accessibile ai
disabili su sedia a rotelle, ma per saperne di più consulta anche il
corrispondente sito web e
Facebook.
L’Osteria
della Merla, dove abbiamo gustato un ottimo pranzo, è accessibile ai disabili
in carrozzina e si trova a Gualtieri in Via Giardino 23 - Cell. 320-0511176.
Per maggiori informazioni visita il sito web del Comune di Gualtieri.
Nei DINTORNI segnaliamo Brescello, il paesino dei mitici Peppone e Don Camillo, che abbiamo avuto il
piacere di visitare nel corso di un precedente viaggio.