Nella Valle del Serchio (LU)
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di
Luisa e Pietro Sergi
Continua il nostro viaggio alla scoperta d'antichi borghi
dopo quelli visitati il mese scorso tra Parma e Piacenza e che ci hanno
regalato stupende emozioni, pur consapevoli delle difficoltà che incontreremo,
ma il desiderio è tanto che decidiamo di provarci comunque.
Partiamo da Prato intorno alle ore 7:30 e poco dopo
imbocchiamo l’A11 verso Lucca e usciamo a Capannori: seguiamo le indicazioni Segromigno-Montecarlo-Lucca sulla SS439, attraversiamo Lucca
e poi sulla SS12 direzione Barga, costeggiando per un lungo tratto il fiume Serchio, circondati da verdi colline.
Giungiamo a Coreglia
Antelminelli, che
è nel club “I Borghi più Belli
d’Italia” ed ha ricevuto la Bandiera Arancione
del Touring Club Italiano, ossia il marchio di qualità turistico-ambientale
che viene attribuita alle località che soddisfano i criteri di analisi
correlati allo sviluppo di un turismo di qualità.

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Coreglia Antelminelli
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Monumento
al figurinista
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Ci fermiamo fuori le mura, nel parcheggio adiacente
la Chiesa di San Michele (costruita a ridosso della Torre
trasformata poi in campanile) e che visitiamo a ”turno”. Nei vicini uffici
comunali ci forniscono un depliant di Coreglia e c'informano che per la visita
al Museo delle figure di gesso
dobbiamo rivolgerci a loro. Apprendiamo anche che la cittadina è ritenuta la patria dei primi “figuristi” che diffusero nel mondo l’arte del gesso. Rinunciamo
alla visita del Museo in quanto per raggiungerlo c’è una ripida salita a gradoni, che seppure molto bella da vedersi, è
altrettanto dura da farsi con la carrozzina.
Ci rendiamo subito conto che è faticoso girare per queste
stradine acciottolate con una sedia a rotelle, sebbene veramente caratteristiche
e ben tenute, perciò Pietro e Stefano si “riposano” da una parte mentre Egidia
e Luisa percorrono una ripida salita per giungere fino alla Rocca, che risulta non visitabile. Il borgo è piccolo, situato a 600 mt. s.l.m. in cima ad una collina nella Media Valle del Serchio ed è veramente
delizioso.
Riprendiamo il camper e arriviamo a Barga, che ha
ricevuto anch’essa la
Bandiera Arancione
del T.C.I., incantevole paesino
d'origini longobarde, cinto da mura, a 410 mt. s.l.m.
con tre porte d’accesso.

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Barga e sullo sfondo il
Duomo
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Porta
Mancianella
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Il primo parcheggio alla Porta Mancianella o Reale è pieno
d'autovetture, così facciamo scendere Stefano per poi portare il mezzo
nell’apposita area di sosta. Entriamo nel borgo dove anche qui piccole stradine e vicoli e scalinate fatte di sassi si diramano in salita o in discesa. Egidia
e Luisa arrivano fino al Duomo, che si trova proprio in cima al colle.
All’interno è interessante da vedere la gigantesca statua lignea di S.
Cristoforo, patrono di Barga, che si ritiene scolpita intorno all'anno
Mille ed è collocata nel coro, in una nicchia dietro l’altare.
Ridiscendono passando davanti al Conservatorio S. Elisabetta, antico convento di Clarisse e dopo
aver girato ancora per il borgo, raggiungono Stefano e Pietro, che nel
frattempo avevano “preferito” fermarsi in un Bar. Andiamo quindi tutti insieme
al camper intorno alle ore 13:30, già con l’intenzione di non tornare al borgo
per visitare il resto (c’è ancora tanto da vedere come pure a Coreglia) date le
condizioni dei percorsi per noi veramente sfavorevoli.
Dopo pranzo andiamo a Castelvecchio,
dove sul colle di Caprona
si trova Casa Pascoli.
Parcheggiamo nel piazzale di un ristorante vicino l’ingresso del Residence Il
Ciocco e ci avviamo a piedi ma, giunti nella strada acciottolata ed in ripida
salita che conduce alla Casa, Pietro ci rinuncia dopo qualche metro viste le
difficoltà di spingere la carrozzina.
Continuano Egidia e Luisa, che hanno la “fortuna” di avere
una guida tutta per loro.
Qui Giovanni Pascoli
visse con la sorella Maria (Mariù) dal 1895 al 1912, anno della morte del poeta, e
nella cappella adiacente la villa riposano vicini come hanno vissuto;
nel giardino, sotto una colonnina, c’è la tomba del loro fedele cane Guli, mentre nella casa, trasformata in museo, tutto è rimasto immutato come
allora: mobili, arredi, utensili, libri, che sono migliaia, foto. Il
tempo a Casa Pascoli si è fermato al 1952, anno di morte di Mariù
la quale ha donato l’intera Villa e tutto ciò che contiene al Comune di Barga.

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Casa Pascoli
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Castelnuovo di Garfagnana
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A questo punto arriviamo a Castelnuovo di Garfagnana
trovando posto per il camper nel parcheggio
delle Marionette, dove sostano gli autobus, che dista pochissimo
dall’ingresso al centro storico. E’ una cittadina abbastanza grande con una
bella Rocca. Dopo la quasi pace dei
borghi precedenti qui l’atmosfera è un tantino caotica con centinaia di persone
che affollano strade e piazze insieme alle auto.
Dopo una sosta all’Associazione Pro-Loco per il materiale
illustrativo facciamo un breve giro all’interno delle mura e poi con il camper
ritorniamo all’area di sosta di Barga per la cena e il pernottamento.