di
Luisa e Pietro Sergi
L’Andalusia è la
regione più meridionale della Spagna ed è la terra del sole e del flamenco, dei
gitani e dei toreri, della paella e della sangria. E’ la patria dei “pueblos blancos”, dei fiori che colorano
i cortili, e del profumo di agrumi e di olio. Situata all’estremità della Penisola
Iberica, è il ponte tra l’Europa e l’Africa ed anche il punto d’incontro tra
l’oceano Atlantico ed il Mediterraneo. Nel corso dei
secoli questa terra ha vissuto l’incessante susseguirsi di culture e popoli
diversi che hanno lasciato preziose eredità artistiche, monumentali e
culturali.
La straordinarietà dell’Andalusia è anche nella differenza
dei suoi paesaggi: dalle cime innevate della Sierra Morena al terreno arido e desertico della Meseta, da quello rigoglioso di boschi
e parchi naturali della Sierra Nevada,
fino alle zone costiere ed agli splendidi litorali
della Costa del Sol.
Per conoscere l’equipaggio clicca qui.
Quest’anno, purtroppo, l’estate è stata cancellata da
continue perturbazioni più o meno forti e, di
conseguenza, abbiamo deciso di ritornare in Spagna per vedere l’affascinante Siviglia (Sevilla
in spagnolo) che, in occasione del nostro precedente viaggio in Andalusia, non
avevamo visitato.
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Il nostro itinerario
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Intraprendiamo il lungo viaggio suddividendolo in quattro tappe: le prime due sono a Ventimiglia e Matarò, mentre la terza è a Minglanilla presso il Camping Venta
de Contreras, un minuscolo complesso rurale immerso
nelle gole della riserva naturale River Gorces Cabriel, in un
boschetto a 50 metri dal fiume. E’ un’antica stazione di posta con locanda del
XVI secolo, con bianche casette di fango, pietra e travi di legno. Nel caratteristico
bar-ristorante servono piatti della cucina tradizionale locale che abbiamo
assaggiato con gioia. La particolare sensazione è stata quella di rivivere la
vita di un paesino tipico spagnolo di alcuni secoli fa.
Dopo quattro giorni di viaggio (fatti con calma!) arriviamo a Dos
Hermanas, soggiornando al Camping Villsom, situato a sud di Siviglia, il
quale dista dal centro della città circa 30-40 minuti in autobus.
Primo giorno
SIVIGLIA, capitale dell’Andalusia, si
estende sulle rive del fiume Guadalquivir,
come un’elegante reginetta del sud, immersa in un’aria dorata che si sprigiona
dalle case, dai palazzi, dalle decorazioni barocche che abbelliscono le chiese,
nei riflessi del biondo fiume, il tutto pennellato dal sole andaluso. Il suo
grande fascino è una miriade di gioielli architettonici che fondono magicamente
insieme l’arte cristiana e araba.
La città è iscritta, da parte dell’UNESCO, nella lista del
Patrimonio dell’Umanità grazie ai suoi celebri monumenti: i Reales
Alcazáres, la Cattedrale e l’Archivio delle Indie.
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Siviglia - Reales Alcazáres
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I REALES ALCAZÁRES (le fortezze reali) è il
palazzo reale abitato più antico d’Europa. Il vasto complesso, costruito dal X
al XIX secolo, è stato la residenza di califfi e re. L’Alcazár
è una cittadella orientale dove si fondono gli stili più diversi: l’islamico e
il mudéjar, lo stile gotico, quello rinascimentale,
il barocco ed altre correnti successive. La Puerta del León è
l’ingresso principale, oltre il quale si accede al Patio de la Montería dove si può ammirare
la facciata del Palazzo del Re Pietro,
vero capolavoro mudéjar.
La visita ai vari saloni è come entrare in una magica favola,
ricca di colorati azulejos, decorazioni di gesso e spettacolari soffitti a
cassettoni. Numerosi sono i patii con vasche d’acqua, spettacolari e
bellissimi. Al piano superiore ci sono gli appartamenti reali e, in alcuni
saloni, è esposta una collezione di arazzi fiamminghi. Dietro il palazzo si
apre un vasto triangolo di giardini recintati, con un delizioso alternarsi di
terrazze, stagni, fontane, monumenti e magnifiche piante.
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Siviglia – la Cattedrale
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Una leggenda narra che, nel 1401, i canonici sivigliani decisero di costruire la CATEDRAL: “… un tempio tale
che coloro che lo vedranno, ci prenderanno per pazzi”;
cento anni dopo portarono a termine la più grande Chiesa gotica mai costruita.
Sorta sulle fondamenta di una Moschea del XII secolo, con la sua imponente mole
domina la città. Il suo interno è impressionante, non solo per le dimensioni,
ma anche per la solidità e prestanza dell’edificio, oltre che la quantità
enorme di arredi e opere artistiche di valore incalcolabile. Nella navata
centrale, dietro al coro, risplende la Capilla
Mayor, chiusa da una magnifica inferriata plateresca in ferro dorato, dove
l’immenso Retablo, fatto di pannelli
dorati e decorati con incisioni di artisti fiamminghi e spagnoli, è l’opera più
preziosa del tempio. Da non perdere la Capilla
Real, l’elaborata tomba di Cristoforo Colombo, la Sacrestia dei calici, la Sacrestia
maggiore dove è esposto il tesoro della cattedrale e la Sala capitolare. Una luce delicata,
filtrata da 138 vetrate variopinte, crea uno spettacolo veramente suggestivo. Si accede poi al Patio de Los Naranjos (chiostro degli
aranci) dove anticamente i fedeli mussulmani eseguivano le loro abluzioni
rituali, per uscire poi dalla Porta del Perdón.
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Siviglia – la Giralda
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Siviglia - Casa Lonja
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La GIRALDA, torre simbolo di Siviglia, svetta con i suoi 82 metri verso il cielo
azzurrissimo. E’ una vera opera d’ingegno, un innesto architettonico nel quale
una torre è stata sovrapposta ad un’altra: i due terzi
inferiori appartenevano ad un minareto decorato da piastrelle, mentre la parte
superiore è un campanile rinascimentale del 1568. Sul pinnacolo si erge un
segnavento: la statua di bronzo della Fede, chiamata el Giraldillo, dal quale deriva il nome
della Torre. Nei pressi c’è il Palazzo
Arcivescovile, costruito tra il XVI ed il XVII
secolo, abbagliante per i suoi colori viola ed ocra, è uno dei migliori esempi
del barocco sivigliano. Costeggiando i muri della chiesa, a sinistra, ci s’imbatte
in un vicolo che porta fino alla tranquilla Plaza de Santa Marta, uno dei luoghi più affascinanti di Siviglia.
Di fronte all’Alcazár, su un
piedistallo si eleva il maestoso edificio Casa
Lonja (XVI Sec.) che ospita l’ARCHIVIO GENERAL DE LAS INDIAS, nel
quale è raccolta l’immensa documentazione relativa ai
possedimenti spagnoli nel Nuovo Mondo. Questa importante biblioteca ha 8 chilometri di scaffali che contengono più di 43.000 registri
ed 80 milioni di documenti originali (tra i quali il diario di Cristoforo
Colombo) che sono consultati da studenti di tutto il mondo.
Entriamo poi nel “Horno San Buenaventura” (avenida de la Costitución, 16) dove
gustiamo deliziose “Tapas” di carne, di
pesce e tortillas di patates innaffiate da ottima cerveza.
Secondo giorno
Il BARRIO DE SANTA
CRUZ si raggiunge percorrendo un lungo viale che, da un lato costeggia le
mura dei giardini del Real Alcazár
e dall’altro, i giardini di Murillo, un’antica area di orti del Palazzo reale che, nel
1911, fu donata alla città. Nel Giardino si erge il monumento a Cristoforo
Colombo, formato da due colonne con l’immagine della caravella Santa Maria e,
sulla cima, la figura di un leone.
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Siviglia – Barrio de
Santa Cruz
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Il Barrio è un quartiere pieno di fascino che ha mantenuto
la sua atmosfera originale, snodandosi in un labirinto pedonale di stradine e
case imbiancate. Nel medioevo è stato il quartiere
ebraico fino al 1492, anno in cui gli ebrei furono cacciati dalla Spagna.
Passeggiando nelle strette e tortuose vie, tra pittoresche ed eleganti case, si intravedono patios fioriti,
incantevoli piazzette, archetti e passaggi coperti. Calle de la Judería, Callejón (vicolo) del Agua, Plaza de Dóna Elvira, Plaza de las Cruces, Calle de la Gloria, Plaza de Los Venerables: sono solo alcuni dei luoghi deliziosi che s’incontrano
girando senza meta e senza fretta. Ad ogni angolo si
apre invitante l’ingresso di un bar o ristorante, con i tavolini all’aperto,
pronti per offrire una colazione, delle tapas o un tranquillo pasto. Nella Plaza de Santa Cruz si può ammirare la Cruz de la Cerrajería,
un’originale filigrana di ferro battuto del 1692.
Nei pressi del quartiere c’è Santa María la Blanca, un’antica
Sinagoga, divenuta chiesa nel XIV secolo, che possiede un interno spettacolare
in cui gli splendidi stucchi barocchi rivestono completamente le volte,
sorrette da colonne di marmo rosso.
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Siviglia - Casa de Pilatos
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La Casa de Pilatos è uno stupendo palazzo, il più sontuoso di
Siviglia dopo i Reales Alcazáres.
Il primo marchese di Tarifa, dopo il ritorno da un viaggio in Terrasanta, nel
1519, scoprì che la distanza fra la sua residenza di famiglia ed il santuario locale era la stessa che separava la casa di
Ponzio Pilato dal Golgota.
La tradizione afferma che le processioni della “Via Crucis”, che iniziarono a
svolgersi proprio in quel periodo, abbiano dato origine alle più recenti e
famose celebrazioni della “Semana Santa”. L’edificio è un capolavoro dell’arte
rinascimentale italiana in chiave sivigliana, con il
caratteristico patio, pareti ricoperte di azulejos e decorazioni che si ispirano alla tradizione mudéjar.
Il patio ha un
doppio ordine di arcate, una fontana rinascimentale, 24
busti di imperatori e, nei quattro angoli, tre statue romane (Minerva, Cerere e
una musa danzante) e una statua greca (V secolo a.C.) di Atena.
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Siviglia - Casa de Pilatos
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Siviglia – piatto
andaluso
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I vari saloni sono degni di un palazzo reale, con magnifici
soffitti a cassettoni e pareti rivestite di azulejos e bassorilievi. Una
monumentale scalinata di quattro
rampe conduce ai piani superiori ed è coperta da una spettacolare cupola di
legno. Il Giardino Piccolo ha uno
stagno decorato con statue romane e rinascimentali ed
il Giardino Grande, di gusto
italiano, è chiuso su tre lati da logge ed è adornato con statue classiche del
XVI secolo.
Tornati nel Barrio de Santa Cruz ci
sediamo ad uno dei tanti ristorantini per gustare un bel piatto di sarde alla griglia.
Terzo giorno
Il PASEO DE CRISTÓBAL
COLÓN è la zona fluviale del centro storico di Siviglia, l’area denominata
“l’Arenal”, situata sulle sponde del Guadalquivir,
tra la Torre del Oro ed il Puente
de Triana, dove c’era l’antico porto: un distretto
con depositi di munizioni, di cantieri navali ed il Quartier Generale dell’Artiglieria.
Oggi è uno dei quartieri più belli e vivaci della città.
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Siviglia - Torre del Oro
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Siviglia - Hospital de
la Caridad
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La Torre del Oro è un torrione poligonale eretto nel 1200, per
sorvegliare l’ingresso del porto. L’oro del nome allude forse agli azulejos
dorati che la rivestivano o ai tesori del Nuovo Mondo che vi venivano
scaricati. Nel corso dei secoli è stato faro, prigione, abitazione e cappella.
Oggi al suo interno ospita il Museo Navale.
Il Teatro della
Maestranza è la sede dell’orchestra sinfonica di Siviglia con una capienza
di 1800 spettatori.
L’Hospital de la Caridad è un capolavoro del barocco del XVII secolo,
voluto da Miguel de Mañara, che sembra abbia ispirato
il personaggio di “Don Giovanni”. L’edificio si sviluppa intorno a due patii
contigui con fontane, in marmo italiano, con gruppi scultorei
che rappresentano la Misericordia e la Carità. Nella chiesa, con la facciata
rivestita di quadri di ceramica dipinta, si possono ammirare magnifiche tele di
Murillo e De Valdés Leal.
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Siviglia - Arena de la Real Maestranza
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La famosa Arena de la
Real Maestranza è uno dei luoghi più prestigiosi della tauromachia. Iniziata la costruzione nel 1761,
fu portata a termine quasi un secolo dopo. La Puerta del Principe si apre solo per i
trionfatori e, dietro alla stessa, c’è il palco in pietra riservato alla
famiglia reale. L’armoniosa combinazione dell’arena, con il caratteristico
colore giallo ocra, e della gradinata sormontata dalle arcate, è un colpo
d’occhio spettacolare. Completano la piazza i box dei
tori, le stalle, la Cappella dei toreri ed il Museo Taurino.
Dalla Plaza de Toros prendiamo un taxi, che ci
conduce nel quartiere “LA MACARENA”
lasciandoci alla Puerta de La Macarena accanto alla quale è
visibile l’unico tratto di mura, di epoca romana, rimasto in piedi. La
Basilica, in stile neobarocco, fu costruita nel 1949 per accogliere la statua
seicentesca della Virgen de la Speranza Macarena. L’immagine è
posta sopra l’altare maggiore, tra cascate di oro e d’argento, e viene portata in processione, ogni anno, durante le
festività della “Semana Santa”.
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Siviglia - Puente de Isabell II
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Siviglia - Plaza de Altozano (Triana)
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Tornati in Paseo de Colón attraversiamo il Puente de Isabell II (detto anche di Triana) per visitare il celebre quartiere di Siviglia: TRIANA. Questa è una delle zone più
caratteristiche e affascinanti della città, con un’antica tradizione marinara,
ed è famosa perché qui sono nati celebri toreri e cantanti di flamenco. Alla
fine del ponte si trovano la graziosa Capilla
del Carmen e la Plaza de Altozano, dove c’è il monumento
a Juan Belmonte, famoso torero. Addentrandosi nelle
viuzze, in calle de la Pureza, tra piccole case si
erge la Capilla de los Marineros,
costruita alla fine del 1800. La calle Betis si apre sul fiume con i moli,
dove attraccano le barche per le gite sul fiume ed una serie ininterrotta di
bar e ristoranti. Lasciamo il Barrio di Triana
attraversando il Puente de San Telmo
e, in un ristorantino di Plaza Jerez, ci gustiamo salmorejo cordóbes e huevos frittos con bacon y patatas.
Quarto giorno
PLAZA DE ESPAÑA è un complesso architettonico che
lascia sorpreso e affascinato il visitatore che vi accede per la prima volta:
una grandiosa luminosità avvolge l’insieme e rende nitidi persino i dettagli
più piccoli.
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Siviglia - Plaza de España
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Si tratta di un semicerchio di 200 metri di
diametro che culmina con due alte torri alle estremità. Un canale artificiale,
sul quale è possibile fare giri in barca, scorre al suo interno e separa la
grande spianata centrale dalla parte più elevata. Sotto le balaustre dei
portici ci sono 48 panchine decorate con maioliche e
azulejos le quali raffigurano, in ordine alfabetico, 46 antiche province
spagnole (esclusa Siviglia) e le Isole Canarie e Baleari. Ponticelli deliziosi,
piccoli capolavori di arte ceramica, consentono di attraversare il canale e
nella spianata una fontana circolare offre spettacolari giochi d’acqua. E’ un
trionfo di luce e di colore che lascia senza parole e che rappresenta al meglio
l’anima più stravagante di Siviglia.
Il PARQUE DE MARÍA
LUISA è il più elegante dei parchi della città ed
uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Siviglia. Questo parco, che faceva
parte dei giardini del Palazzo di San Telmo fu regalato alla città, nel 1893, dalla principessa
Maria Luisa, duchessa di Mont-Pensier.
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Siviglia – Parque de María Luisa
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In seguito, per celebrare l’esposizione Ibero-americana del
1929, si decise di sistemare l’intera area arricchendola con numerose
costruzioni (tra le quali Plaza de España),
piazzette di mattoni decorate di azulejos e fontane di ceramica: un progetto
che donò alla città un pregevole esempio di architettura moderna ed un parco
meraviglioso. Il tutto si estende su 38 ettari, con
una vegetazione estremamente rigogliosa e variegata costituita da più di 3500
alberi tra i quali cedri, magnolie, platani, aranci e mandarini, e da quasi
1000 palme. Accanto all’ingresso principale, si trova il posto, dove è
possibile noleggiare le tradizionali carrozzelle a cavalli che effettuano passeggiate nel lussureggiante giardino e lungo
gli ombrosi viali alberati.
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Siviglia – Plaza de America
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Plaza de America è l’altra area importante del parco
dove, su un lato, si erge il Padiglione mudéjar, del
1914, con il Museo delle Arti e dei Costumi e, dall’altra parte, il Padiglione
rinascimentale con il Museo Archeologico, il quale custodisce oggetti risalenti
al periodo dalla preistoria al basso medioevo. Al centro spicca il Padiglione Reale,
in stile isabellino. La maggior parte dei padiglioni si trovano
nel Paseo de las Delicias, tra i quali ci sono quelli del Brasile, Messico,
Columbia, Marocco, Argentina, Guatemala, Uruguay, Cile e Perù.
Usciti dalla fresca atmosfera del parco, ci immergiamo
nuovamente nell’aria luminosa di Plaza de España, lasciandoci stringere in un caldo abbraccio di
saluto per il nostro ultimo giorno a Siviglia. Questa meravigliosa città ci ha
sedotto profondamente, conquistandoci con la sua cultura, la sua arte, i suoi monumenti,
la sua gente, la sua gastronomia, il suo cielo azzurro ed ha impregnato i
nostri cuori di una tenera nostalgia che, siamo certi, non ci abbandonerà mai.
Lasciamo il Camping Villsom di Dos Hermanas e ci dirigiamo
verso GIBILTERRA,
un insediamento britannico in terra spagnola, situato sull’estremo più meridionale
della Penisola Iberica. E’ in posizione strategica tra il Mar Mediterraneo e l’oceano
Atlantico. La sua Rocca è un
imponente promontorio calcareo che raggiunge i 426 metri d’altezza, con pareti
impervie e scoscese. Anticamente era un’isola che, nei secoli, si unì alla
terraferma mediante un istmo sabbioso. Per gli antichi romani e per i greci
esso indicava una delle mitiche Colonne
d’Ercole, poste agli estremi del mondo allora conosciuto.
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Gibilterra
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Questo minuscolo lembo di terra, lungo soltanto 5-6
chilometri è stato conteso da tutte le popolazioni che hanno esteso la propria
influenza e i propri domini, soprattutto navali, sulle rotte mediterranee e
africane. Questo territorio, che è porto franco, fu ceduto alla Gran Bretagna,
dalla Spagna, con il Trattato di Utrecht
del 1713, come parte degli accordi a conclusione della Guerra di Successione spagnola. Nella montagna c’è un
impressionante reticolo di gallerie d’assedio, che si sviluppa per oltre
settanta chilometri e, molti tratti, sono oggi visitabili in un itinerario
storico di grande interesse. Gibilterra è un affascinante crocevia di storie e
di popoli, e una variegata composizione etnica riflette le colonizzazioni
storiche di questa terra.
Per raggiungere Gibilterra
via terra, si attraversa la frontiera spagnola, nella cittadina LA LINEA DE LA
CONCEPTION, oltre la quale autobus conducono
alle Porte delle Casematte. Da lì si
diparte Main Street (calle Real)
l’arteria principale, affollata e piena di negozi, nei quali si può comprare di
tutto. Sulla via e nelle stradine laterali si possono ammirare case con
facciate in stile coloniale, alcune delle quali con bellissimi balconi di ferro
battuto.
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Gibilterra
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Nella Piazza J. Mackintosh ci sono il Parlamento di Gibilterra ed il Comune. Proseguendo si trova la Cattedrale di S. Maria Incoronata,
sorta sull’antica moschea principale della città. Nelle vicinanze si trovano la
Gran Sinagoga del 1801 ed il Museo di Gibilterra, dove vi è riassunta tutta la storia
dell’insediamento. Nell’ultimo tratto di Main Street si trova il gruppo architettonico The Convent,
che dal 1711 è la residenza ufficiale del Governatore, di fronte al quale
avviene il cambio della guardia, che noi abbiamo potuto vedere seduti al
ristorante della piazzetta.
Piacevole passeggiata a Marina
Bay, nell’Ocean Village,
dove bar e ristoranti si protendono nell’acqua tra le
barche ancorate.
Una teleferica
consente di raggiungere la cima della Rocca, dalla quale si può godere di grandi viste panoramiche di Gibilterra, del
Mediterraneo, dello stretto ed anche dell’Africa se la giornata è
particolarmente serena. La stazione intermedia è molto vicina al rifugio delle
scimmie (Apes Den) dove si
possono vedere i famosi Macachi privi
di coda, unici primati che vivono allo stato brado in tutta Europa. Una
leggenda narra che il giorno in cui le scimmie spariranno, Gibilterra non sarà
più inglese.
Ci mettiamo in viaggio verso Nord, prendendo la A405, per percorrere parte dell’itinerario della Ruta de los
pueblos blancos, da Castellar de la Frontera fino
a Ronda. Le caratteristiche peculiari dei pueblos sono: villaggi di case bianche
inerpicati sulle pendici delle colline, isolati ed
immersi in una natura rigogliosa e selvaggia, difficile da coltivare ma non
meno bella ed affascinante.
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Castellar de la Frontera
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Jimena de la Frontera
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CASTELLAR DE
LA FRONTERA è un
piccolo paese abbarbicato in cima ad una collina e
completamente cinto dalle mura del suo castello di origine araba. Proseguendo
rimaniamo incantati dal Parque Natural le los Alcornocales (parco dei
sugheri) la foresta di querce da sughero più grande
del mondo. Immerso nel parco, c’è JIMENA DE LA FRONTERA, un delizioso villaggio di
case bianche dominato dalla sua fortezza, un castello arabo del 13° secolo che,
insieme alle mura ed alla cisterna, conosciuta come Bagno della Regina mora, forma un
complesso architettonico di indubbio valore. Il nostro viaggio prosegue in un
paesaggio spettacolare tra i boschi di pini del Parque de Grazalema e minuscoli pueblos blancos che spiccano qua e là tra
il verde smeraldo della vegetazione. Arriviamo poi a Serrania de Ronda, una zona di straordinaria bellezza naturale, e grande
diversità geografica, con scarpate calcaree, foreste, campi di grano e girasoli
e numerosi piccoli fiumi. Ceniamo nell’ottimo ristorante del Camping “El Sur” di Ronda,
dove gustiamo un tipico e gustoso piatto dell’Andalusia: rabo de toros, con una caraffa di sangria.
RONDA ha fama di essere la terza località
d’arte più visitata dell’Andalusia, dopo Granada e Siviglia. E’ una delle più
antiche e belle cittadine andaluse che, in parte, conserva la sua originaria
struttura araba. L’abitato è situato su una rupe, a strapiombo su una profonda
e impressionante spaccatura (Tajo) di 160 metri, sul
torrente Guadalevín, la quale separa la parte vecchia
della città da quella nuova. Il Puente Nuevo, costruito sulla gola, è una magnifica opera di ingegneria eretto nella seconda metà del settecento.
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Ronda - Puente Nuevo
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Ronda - Arena
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Dai giardini intorno alla Plaza de
Toros, ci sono splendidi “miradores” sulla città vecchia e la Serrania.
Il Mercadillo
è la parte nuova, nata come sobborgo di Ronda nel XVI secolo, una zona
commerciale con molte aree pedonali. Qui, oltre alla Plaza de la Merced e la Plaza del Socorro dove domina la chiesa
omonima, eretta nel 1485 sopra un’antica moschea, c’è la Plaza de Toros, la più antica di Spagna e con il raggio più grande
del mondo. La bella arena è uno storico edificio in stile neoclassico, inaugurata
nel 1785, con cinque file di gradinate disposte su due piani sovrapposti,
sorrette da 136 colonne che formano 68 archi. Sotto le
gradinate si trova il Museo Taurino,
costituito da diverse sale, tra le quali si
distinguono quelle dedicate alle grandi dinastie di toreri di Ronda: i Romero e gli Ordóñez, le cui statue sono di
fronte all’ingresso principale.
Attraverso il Puente Nuevo si entra nella Ciudad,
l’antico borgo, il quale conserva l’impianto medievale, con strade strette e
tortuose su cui si affacciano antichi edifici. E’ il tipico pueblo blanco moresco, con vicoli in acciottolato, inferriate alle
finestre, abbaglianti case bianche ed edifici storici.
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Ronda - Puerta de Almocábar
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Ronda - Camping “El Sur”
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La Calle Armiñán attraversa in lunghezza la città antica a
sinistra della quale c’è la casa del re
Moro del ‘700, poco più avanti il palazzo de Los Marqueses de Salvatierra
una costruzione barocca del XVII secolo ed oltre i Baños Árabes,
terme arabe che risalgono al 1200. Altri edifici interessanti sono il palazzo
di Mondragón
risalente all’epoca araba, la casa del Gigante ed il
palazzo dell’Ayuntamiento.
Uscendo dalla parte opposta del Puente Nuevo si può ammirare la Puerta de Almocábar, del XII secolo, posta fra
due torrioni semicircolari in pietra e con tre archi consecutivi.
Dopo una piacevole passeggiata nella Carrera Espinel, una bella strada
pedonale, torniamo in Plaza del Socorro
alla ricerca di un buon ristorantino. Una gentile signora ci consiglia il
ristorante Hermanos Macias,
situato in una stradina ombrosa (Calle Pedro Romero, 3), al riparo dal sole caliente, dove ci servono un variegato e gustoso menù di
tapas. Tornati al camping, dopo aver fatto la consueta “siesta”, decidiamo di concludere la serata nello stesso ristorante della sera precedente,
per assaporare altri squisiti piatti della cucina andalusa: gazpacho, peperoni dolci rossi con cipolla e tonno, e naturalmente altra sangria.
Da qui ha inizio il nostro viaggio di
rientro, che continuerà a sorprenderci con meravigliosi paesaggi
fino al termine. Dopo pochi chilometri ecco OLVERA: una collina ricoperta da una
calotta di bianche abitazioni, sulle quali dominano la chiesa neoclassica di Nuestra Señora de la Encarnation del 1503 ed il Castillo Moresco del XII secolo. E’ una tipica
cittadina medievale difensiva, circondata da vaste piantagioni di ulivi che
l’hanno resa famosa per la produzione del suo ottimo olio d’oliva.
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Olvera
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Crevillente - Camping Las Palmeras
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Dopo pochi chilometri eccoci immersi in un paesaggio arido e
di un colore grigio argento, dove il sole si rifrange su piccole pietre,
facendo brillare la terra. Proseguendo ecco brulle colline di terra rossa che
ci accompagnano fino alle immense piantagioni di aranceti.
La nostra prima tappa è a CREVILLENTE, nel Camping Las Palmeras, una cittadina nei pressi di Elche ed
a pochi chilometri da Alicante. Per
la prima volta, in questo viaggio, ci troviamo immersi in un caldo umido che
toglie il respiro; fortunatamente c’è fresco nel ristorante del camping, dove
gustiamo un’ottima cena a base di gazpacho,
maiale con pinoli e patate, sangria e gelato.
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Ventimiglia – Camping
Roma
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La tappa successiva è a MATARO’, poi a NIMES (Francia) e l’ultima a VENTIMIGLIA,
dove abbiamo passato una magnifica serata al ristorante del Camping Roma, con
Stefano, il nostro Baby, completamente felice. Lui non ama i rientri, ed il fatto di non sapere che, il giorno dopo, sarebbe
terminato il nostro viaggio gli ha consentito di vivere al meglio anche gli
ultimi momenti di questa bellissima avventura.
L’Andalusia è una terra con un fascino senza tempo, è calda,
colorata e seducente, un susseguirsi di contrasti unici e irripetibili
che ti abbracciano in un flamenco appassionato.
Per vedere tutte le foto di questo viaggio clicca sulla nostra
Photo gallery.
NOTE: per giungere in Andalusia abbiamo
preferito fare quattro tappe, per le nostre particolari esigenze, mentre per il
ritorno cinque, come sopra specificato. Riteniamo di sottolineare
che il nostro Stefano ama le partenze ed odia i rientri, per cui siamo felici
quando è possibile “dilatare” i tempi del rientro a casa, facendogli durare più
a lungo la vacanza. In questo caso si è inoltre unito l’utile al dilettevole
visitando pure la cittadina di Nîmes
che si trova peraltro lungo il percorso francese
(consulta diario a parte). Abbiamo sempre preferito metterci in viaggio la
mattina presto (anche per le visite delle località descritte) e soggiornare nei
campeggi. I chilometri percorsi complessivamente, da Prato e ritorno, sono
stati circa 5.150 e non abbiamo registrato grossi problemi, per nostra fortuna.
VENTIMIGLIA (Imperia)
Prima tappa con sosta per la notte nell’ormai
collaudato Camping Roma - di Lorenzi
Giancarlo, Via Freccero, 9 tel. 0184.239007. Tale campeggio dispone
di un comodissimo bagno per disabili con doccia ed offre un
ottimo servizio di bar, ristorante e pizzeria, come da noi ampiamente
verificato più volte nel corso di alcuni nostri viaggi (abbiamo sostato qui
anche al ritorno). Coordinate GPS: N43.79373°, E007.60201°.
MATARO’ (Barcellona)
Seconda tappa con sosta per la notte anche qui
nello sperimentato Camping Barcelona
in Carrettera N-II, alle coordinate GPS: N41.55093°, E002.48200°. La struttura dispone di due
bagni per disabili con docce ed offre tutti i giorni, in alta stagione,
un servizio esclusivo di pullman da e per il centro di Barcellona; inoltre un
nuovissimo bus del campeggio, adatto anche ai disabili su sedia a
rotelle, funge da navetta da e per la stazione ferroviaria di Matarò, da dove
si può raggiungere in treno Barcellona. Dispone, tra le altre cose, di piscina,
bar, ristorante (buono il rapporto qualità/prezzo) e mini market.
Ci siamo fermati qui anche al ritorno.
MINGLANILLA (Cuenca)
Terza tappa con sosta per la notte presso il Camping Venta de Contreras in Cta. Hoces del Cabriel (Puerto Contreras) km. 2,8 alle coordinate GPS: N39.54021°, W001.50809°. La struttura non dispone di
servizi per persone disabili su sedia a rotelle.
DOS HERMANAS (Siviglia)
Quarta tappa
arrivo in Andalusia e soggiorno presso il Camping Villsom in Ctra. Sevilla-Càdiz, alle coordinate GPS: N37.27750°, W005.93666°.
La struttura dispone di due camper service, di un
bagno per disabili con doccia, di piscina, bar e mini market. Alla
reception forniscono tutte le notizie necessarie per raggiungere il centro di Siviglia con il bus M-132; questo mezzo
è provvisto di pedana per facilitare la salita e la discesa dei disabili
su sedia a rotelle, come il nostro Stefano. Siamo sempre scesi al capolinea di
Av. de Portugal (vicino a Piazza di Spagna) e da qui
siamo rientrati ogniqualvolta al camping.
LA LINEA DE
LA CONCEPTION
(Cadiz)
Per visitare Gibilterra
abbiamo sostato in un parcheggio riservato ai disabili in Av. Principe de Asturias della cittadina spagnola alle coordinate GPS: N36.15525°, W005.34083°. Da qui, a piedi, abbiamo raggiunto la frontiera e
subito dopo abbiamo preso, sia per l’andata sia per il ritorno, il bus n. 5
(rosso) adatto anche ai disabili su sedia a rotelle. Per la
notte ci siamo spostati nel vicino Camping Sureuropa
in Traversia Sobrevela 1, alle coordinate GPS: N36.19166°, W005.33472°. La struttura dispone di bagno
per disabili
con doccia; è sprovvista di camper service, ma è presente il WC chimico,
ovvero qualcosa di simile!
RONDA (Malaga)
Soggiorno presso il Camping El Sur
in Carretera Ronda-Algeciras
alle coordinate GPS: N36.72083°, W005.17222°. Il campeggio dispone di bagno per disabili con doccia, di piscina,
bar, ristorante (ottimo il rapporto qualità/prezzo) e mini market. Per
raggiungere il centro di Ronda (Plaza de Toros) dal
campeggio e ritorno abbiamo preso il Taxi al costo di € 10,50 per ogni singola
corsa.
CREVILLENTE (Alicante)
Sosta per la notte presso il Camping Las Palmeras – AP7 uscita 370 – N-340 Alicante/Murcia,
alle coordinate GPS: N38.24056°, W000°81195°. La struttura dispone di bagno per disabili con doccia, di piscina,
bar, ristorante (buono il rapporto qualità/prezzo) ed altro ancora.
NÎMES (Francia)
Sosta per la notte presso il Camping Domaine
de la Bastide in Route de Générac alle coordinate GPS: N43.78826°, E004.35173°.
I servizi igienici per disabili sono presenti (WC separato
dalla doccia!), ma a nostro giudizio un po’ troppo spartani! All’interno della
struttura bar - ristorante ed il rapporto
qualità/prezzo ci è apparso buono.
SUPPORTI DI VIAGGIO
Come di consueto si è fatta la prima fermata presso i
singoli Uffici del Turismo delle località visitate, dove abbiamo reperito il necessario materiale turistico – informativo.
Con noi la Carta stradale e
turistica Europa del Touring Club Italiano; la Carta stradale Francia Michelin;
la Carta stradale e turistica Spagna/Portogallo del TCI; la Guida Internazionale dei Campeggi
ACSI; la Guida ai campeggi e villaggi turistici d’Europa dell’Euro Camping; la
Guida Aree di sosta Camper Europa 2013; la Guida del TCI Spagna del Sud; la
Guida Mondadori della Spagna; il Meglio dell’Andalusia edito da Michelin ed il nostro navigatore Garmin. Inoltre, prima di partire,
abbiamo scaricato da www.camperlife.it i resoconti di viaggio
sull’Andalusia e consultato internet circa il turismo andaluso.
SUGGERIMENTO
Si può programmare un ampliamento del percorso sopra
descritto includendo le splendide città di Cordoba e Granada, che noi abbiamo visitato nel corso di un precedente viaggio.