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Spagna - Andalusia

 

di

Luisa e Pietro Sergi

 

L’Andalusia è la regione più meridionale della Spagna ed è la terra del sole e del flamenco, dei gitani e dei toreri, della paella e della sangria. E’ la patria dei “pueblos blancos”, dei fiori che colorano i cortili, e del profumo di agrumi e di olio. Situata all’estremità della Penisola Iberica, è il ponte tra l’Europa e l’Africa ed anche il punto d’incontro tra l’oceano Atlantico ed il Mediterraneo. Nel corso dei secoli questa terra ha vissuto l’incessante susseguirsi di culture e popoli diversi che hanno lasciato preziose eredità artistiche, monumentali e culturali.

La straordinarietà dell’Andalusia è anche nella differenza dei suoi paesaggi: dalle cime innevate della Sierra Morena al terreno arido e desertico della Meseta, da quello rigoglioso di boschi e parchi naturali della Sierra Nevada, fino alle zone costiere ed agli splendidi litorali della Costa del Sol.

 

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Agosto 2014

 

Quest’anno, purtroppo, l’estate è stata cancellata da continue perturbazioni più o meno forti e, di conseguenza, abbiamo deciso di ritornare in Spagna per vedere l’affascinante Siviglia (Sevilla in spagnolo) che, in occasione del nostro precedente viaggio in Andalusia, non avevamo visitato.

 

Il nostro itinerario

 

Intraprendiamo il lungo viaggio suddividendolo in quattro tappe: le prime due sono a Ventimiglia e Matarò, mentre la terza è a Minglanilla presso il Camping Venta de Contreras, un minuscolo complesso rurale immerso nelle gole della riserva naturale River Gorces Cabriel, in un boschetto a 50 metri dal fiume. E’ un’antica stazione di posta con locanda del XVI secolo, con bianche casette di fango, pietra e travi di legno. Nel caratteristico bar-ristorante servono piatti della cucina tradizionale locale che abbiamo assaggiato con gioia. La particolare sensazione è stata quella di rivivere la vita di un paesino tipico spagnolo di alcuni secoli fa.

Dopo quattro giorni di viaggio (fatti con calma!) arriviamo a Dos Hermanas, soggiornando al Camping Villsom, situato a sud di Siviglia, il quale dista dal centro della città circa 30-40 minuti in autobus.

 

Primo giorno

SIVIGLIA, capitale dell’Andalusia, si estende sulle rive del fiume Guadalquivir, come un’elegante reginetta del sud, immersa in un’aria dorata che si sprigiona dalle case, dai palazzi, dalle decorazioni barocche che abbelliscono le chiese, nei riflessi del biondo fiume, il tutto pennellato dal sole andaluso. Il suo grande fascino è una miriade di gioielli architettonici che fondono magicamente insieme l’arte cristiana e araba.

La città è iscritta, da parte dell’UNESCO, nella lista del Patrimonio dell’Umanità grazie ai suoi celebri monumenti: i Reales Alcazáres, la Cattedrale e l’Archivio delle Indie.

 

Siviglia - Reales Alcazáres

 

I REALES ALCAZÁRES (le fortezze reali) è il palazzo reale abitato più antico d’Europa. Il vasto complesso, costruito dal X al XIX secolo, è stato la residenza di califfi e re. L’Alcazár è una cittadella orientale dove si fondono gli stili più diversi: l’islamico e il mudéjar, lo stile gotico, quello rinascimentale, il barocco ed altre correnti successive. La Puerta del León è l’ingresso principale, oltre il quale si accede al Patio de la Montería dove si può ammirare la facciata del Palazzo del Re Pietro, vero capolavoro mudéjar.

La visita ai vari saloni è come entrare in una magica favola, ricca di colorati azulejos, decorazioni di gesso e spettacolari soffitti a cassettoni. Numerosi sono i patii con vasche d’acqua, spettacolari e bellissimi. Al piano superiore ci sono gli appartamenti reali e, in alcuni saloni, è esposta una collezione di arazzi fiamminghi. Dietro il palazzo si apre un vasto triangolo di giardini recintati, con un delizioso alternarsi di terrazze, stagni, fontane, monumenti e magnifiche piante.

 

Siviglia – la Cattedrale

 

Una leggenda narra che, nel 1401, i canonici sivigliani decisero di costruire la CATEDRAL: “… un tempio tale che coloro che lo vedranno, ci prenderanno per pazzi”; cento anni dopo portarono a termine la più grande Chiesa gotica mai costruita. Sorta sulle fondamenta di una Moschea del XII secolo, con la sua imponente mole domina la città. Il suo interno è impressionante, non solo per le dimensioni, ma anche per la solidità e prestanza dell’edificio, oltre che la quantità enorme di arredi e opere artistiche di valore incalcolabile. Nella navata centrale, dietro al coro, risplende la Capilla Mayor, chiusa da una magnifica inferriata plateresca in ferro dorato, dove l’immenso Retablo, fatto di pannelli dorati e decorati con incisioni di artisti fiamminghi e spagnoli, è l’opera più preziosa del tempio. Da non perdere la Capilla Real, l’elaborata tomba di Cristoforo Colombo, la Sacrestia dei calici, la Sacrestia maggiore dove è esposto il tesoro della cattedrale e la Sala capitolare. Una luce delicata, filtrata da 138 vetrate variopinte, crea uno spettacolo veramente suggestivo. Si accede poi al Patio de Los Naranjos (chiostro degli aranci) dove anticamente i fedeli mussulmani eseguivano le loro abluzioni rituali, per uscire poi dalla Porta del Perdón.

 

Siviglia – la Giralda

Siviglia - Casa Lonja

 

La GIRALDA, torre simbolo di Siviglia, svetta con i suoi 82 metri verso il cielo azzurrissimo. E’ una vera opera d’ingegno, un innesto architettonico nel quale una torre è stata sovrapposta ad un’altra: i due terzi inferiori appartenevano ad un minareto decorato da piastrelle, mentre la parte superiore è un campanile rinascimentale del 1568. Sul pinnacolo si erge un segnavento: la statua di bronzo della Fede, chiamata el Giraldillo, dal quale deriva il nome della Torre. Nei pressi c’è il Palazzo Arcivescovile, costruito tra il XVI ed il XVII secolo, abbagliante per i suoi colori viola ed ocra, è uno dei migliori esempi del barocco sivigliano. Costeggiando i muri della chiesa, a sinistra, ci s’imbatte in un vicolo che porta fino alla tranquilla Plaza de Santa Marta, uno dei luoghi più affascinanti di Siviglia.

Di fronte all’Alcazár, su un piedistallo si eleva il maestoso edificio Casa Lonja (XVI Sec.) che ospita l’ARCHIVIO GENERAL DE LAS INDIAS, nel quale è raccolta l’immensa documentazione relativa ai possedimenti spagnoli nel Nuovo Mondo. Questa importante biblioteca ha 8 chilometri di scaffali che contengono più di 43.000 registri ed 80 milioni di documenti originali (tra i quali il diario di Cristoforo Colombo) che sono consultati da studenti di tutto il mondo.

Entriamo poi nel Horno San Buenaventura (avenida de la Costitución, 16) dove gustiamo deliziose “Tapas” di carne, di pesce e tortillas di patates innaffiate da ottima cerveza.

 

Secondo giorno

Il BARRIO DE SANTA CRUZ si raggiunge percorrendo un lungo viale che, da un lato costeggia le mura dei giardini del Real Alcazár e dall’altro, i giardini di Murillo, un’antica area di orti del Palazzo reale che, nel 1911, fu donata alla città. Nel Giardino si erge il monumento a Cristoforo Colombo, formato da due colonne con l’immagine della caravella Santa Maria e, sulla cima, la figura di un leone.

 

Siviglia – Barrio de Santa Cruz

 

Il Barrio è un quartiere pieno di fascino che ha mantenuto la sua atmosfera originale, snodandosi in un labirinto pedonale di stradine e case imbiancate. Nel medioevo è stato il quartiere ebraico fino al 1492, anno in cui gli ebrei furono cacciati dalla Spagna. Passeggiando nelle strette e tortuose vie, tra pittoresche ed eleganti case, si intravedono patios fioriti, incantevoli piazzette, archetti e passaggi coperti. Calle de la Judería, Callejón (vicolo) del Agua, Plaza de Dóna Elvira, Plaza de las Cruces, Calle de la Gloria, Plaza de Los Venerables: sono solo alcuni dei luoghi deliziosi che s’incontrano girando senza meta e senza fretta. Ad ogni angolo si apre invitante l’ingresso di un bar o ristorante, con i tavolini all’aperto, pronti per offrire una colazione, delle tapas o un tranquillo pasto. Nella Plaza de Santa Cruz si può ammirare la Cruz de la Cerrajería, un’originale filigrana di ferro battuto del 1692.

Nei pressi del quartiere c’è Santa María la Blanca, un’antica Sinagoga, divenuta chiesa nel XIV secolo, che possiede un interno spettacolare in cui gli splendidi stucchi barocchi rivestono completamente le volte, sorrette da colonne di marmo rosso.

 

Siviglia - Casa de Pilatos

 

La Casa de Pilatos è uno stupendo palazzo, il più sontuoso di Siviglia dopo i Reales Alcazáres. Il primo marchese di Tarifa, dopo il ritorno da un viaggio in Terrasanta, nel 1519, scoprì che la distanza fra la sua residenza di famiglia ed il santuario locale era la stessa che separava la casa di Ponzio Pilato dal Golgota. La tradizione afferma che le processioni della “Via Crucis”, che iniziarono a svolgersi proprio in quel periodo, abbiano dato origine alle più recenti e famose celebrazioni della Semana Santa”. L’edificio è un capolavoro dell’arte rinascimentale italiana in chiave sivigliana, con il caratteristico patio, pareti ricoperte di azulejos e decorazioni che si ispirano alla tradizione mudéjar.

Il patio ha un doppio ordine di arcate, una fontana rinascimentale, 24 busti di imperatori e, nei quattro angoli, tre statue romane (Minerva, Cerere e una musa danzante) e una statua greca (V secolo a.C.) di Atena.

 

Siviglia - Casa de Pilatos

Siviglia – piatto andaluso

 

I vari saloni sono degni di un palazzo reale, con magnifici soffitti a cassettoni e pareti rivestite di azulejos e bassorilievi. Una monumentale scalinata di quattro rampe conduce ai piani superiori ed è coperta da una spettacolare cupola di legno. Il Giardino Piccolo ha uno stagno decorato con statue romane e rinascimentali ed il Giardino Grande, di gusto italiano, è chiuso su tre lati da logge ed è adornato con statue classiche del XVI secolo.

Tornati nel Barrio de Santa Cruz ci sediamo ad uno dei tanti ristorantini per gustare un bel piatto di sarde alla griglia.

 

Terzo giorno

Il PASEO DE CRISTÓBAL COLÓN è la zona fluviale del centro storico di Siviglia, l’area denominata “l’Arenal”, situata sulle sponde del Guadalquivir, tra la Torre del Oro ed il Puente de Triana, dove c’era l’antico porto: un distretto con depositi di munizioni, di cantieri navali ed il Quartier Generale dell’Artiglieria. Oggi è uno dei quartieri più belli e vivaci della città.

 

Siviglia - Torre del Oro

Siviglia - Hospital de la Caridad

 

La Torre del Oro è un torrione poligonale eretto nel 1200, per sorvegliare l’ingresso del porto. L’oro del nome allude forse agli azulejos dorati che la rivestivano o ai tesori del Nuovo Mondo che vi venivano scaricati. Nel corso dei secoli è stato faro, prigione, abitazione e cappella. Oggi al suo interno ospita il Museo Navale.

Il Teatro della Maestranza è la sede dell’orchestra sinfonica di Siviglia con una capienza di 1800 spettatori.

L’Hospital de la Caridad è un capolavoro del barocco del XVII secolo, voluto da Miguel de Mañara, che sembra abbia ispirato il personaggio di “Don Giovanni”. L’edificio si sviluppa intorno a due patii contigui con fontane, in marmo italiano, con gruppi scultorei che rappresentano la Misericordia e la Carità. Nella chiesa, con la facciata rivestita di quadri di ceramica dipinta, si possono ammirare magnifiche tele di Murillo e De Valdés Leal.

 

Siviglia - Arena de la Real Maestranza

 

La famosa Arena de la Real Maestranza è uno dei luoghi più prestigiosi della tauromachia. Iniziata la costruzione nel 1761, fu portata a termine quasi un secolo dopo. La Puerta del Principe si apre solo per i trionfatori e, dietro alla stessa, c’è il palco in pietra riservato alla famiglia reale. L’armoniosa combinazione dell’arena, con il caratteristico colore giallo ocra, e della gradinata sormontata dalle arcate, è un colpo d’occhio spettacolare. Completano la piazza i box dei tori, le stalle, la Cappella dei toreri ed il Museo Taurino.

Dalla Plaza de Toros prendiamo un taxi, che ci conduce nel quartiere “LA MACARENA” lasciandoci alla Puerta de La Macarena accanto alla quale è visibile l’unico tratto di mura, di epoca romana, rimasto in piedi. La Basilica, in stile neobarocco, fu costruita nel 1949 per accogliere la statua seicentesca della Virgen de la Speranza Macarena. L’immagine è posta sopra l’altare maggiore, tra cascate di oro e d’argento, e viene portata in processione, ogni anno, durante le festività della “Semana Santa”.

 

Siviglia - Puente de Isabell II

Siviglia - Plaza de Altozano (Triana)

 

Tornati in Paseo de Colón attraversiamo il Puente de Isabell II (detto anche di Triana) per visitare il celebre quartiere di Siviglia: TRIANA. Questa è una delle zone più caratteristiche e affascinanti della città, con un’antica tradizione marinara, ed è famosa perché qui sono nati celebri toreri e cantanti di flamenco. Alla fine del ponte si trovano la graziosa Capilla del Carmen e la Plaza de Altozano, dove c’è il monumento a Juan Belmonte, famoso torero. Addentrandosi nelle viuzze, in calle de la Pureza, tra piccole case si erge la Capilla de los Marineros, costruita alla fine del 1800. La calle Betis si apre sul fiume con i moli, dove attraccano le barche per le gite sul fiume ed una serie ininterrotta di bar e ristoranti. Lasciamo il Barrio di Triana attraversando il Puente de San Telmo e, in un ristorantino di Plaza Jerez, ci gustiamo salmorejo cordóbes e huevos frittos con bacon y patatas.

 

Quarto giorno

PLAZA DE ESPAÑA è un complesso architettonico che lascia sorpreso e affascinato il visitatore che vi accede per la prima volta: una grandiosa luminosità avvolge l’insieme e rende nitidi persino i dettagli più piccoli.

 

Siviglia - Plaza de España

 

Si tratta di un semicerchio di 200 metri di diametro che culmina con due alte torri alle estremità. Un canale artificiale, sul quale è possibile fare giri in barca, scorre al suo interno e separa la grande spianata centrale dalla parte più elevata. Sotto le balaustre dei portici ci sono 48 panchine decorate con maioliche e azulejos le quali raffigurano, in ordine alfabetico, 46 antiche province spagnole (esclusa Siviglia) e le Isole Canarie e Baleari. Ponticelli deliziosi, piccoli capolavori di arte ceramica, consentono di attraversare il canale e nella spianata una fontana circolare offre spettacolari giochi d’acqua. E’ un trionfo di luce e di colore che lascia senza parole e che rappresenta al meglio l’anima più stravagante di Siviglia.

Il PARQUE DE MARÍA LUISA è il più elegante dei parchi della città ed uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Siviglia. Questo parco, che faceva parte dei giardini del Palazzo di San Telmo fu regalato alla città, nel 1893, dalla principessa Maria Luisa, duchessa di Mont-Pensier.

 

Siviglia – Parque de María Luisa

 

In seguito, per celebrare l’esposizione Ibero-americana del 1929, si decise di sistemare l’intera area arricchendola con numerose costruzioni (tra le quali Plaza de España), piazzette di mattoni decorate di azulejos e fontane di ceramica: un progetto che donò alla città un pregevole esempio di architettura moderna ed un parco meraviglioso. Il tutto si estende su 38 ettari, con una vegetazione estremamente rigogliosa e variegata costituita da più di 3500 alberi tra i quali cedri, magnolie, platani, aranci e mandarini, e da quasi 1000 palme. Accanto all’ingresso principale, si trova il posto, dove è possibile noleggiare le tradizionali carrozzelle a cavalli che effettuano passeggiate nel lussureggiante giardino e lungo gli ombrosi viali alberati.

 

Siviglia – Plaza de America

 

Plaza de America è l’altra area importante del parco dove, su un lato, si erge il Padiglione mudéjar, del 1914, con il Museo delle Arti e dei Costumi e, dall’altra parte, il Padiglione rinascimentale con il Museo Archeologico, il quale custodisce oggetti risalenti al periodo dalla preistoria al basso medioevo. Al centro spicca il Padiglione Reale, in stile isabellino. La maggior parte dei padiglioni si trovano nel Paseo de las Delicias, tra i quali ci sono quelli del Brasile, Messico, Columbia, Marocco, Argentina, Guatemala, Uruguay, Cile e Perù.

Usciti dalla fresca atmosfera del parco, ci immergiamo nuovamente nell’aria luminosa di Plaza de España, lasciandoci stringere in un caldo abbraccio di saluto per il nostro ultimo giorno a Siviglia. Questa meravigliosa città ci ha sedotto profondamente, conquistandoci con la sua cultura, la sua arte, i suoi monumenti, la sua gente, la sua gastronomia, il suo cielo azzurro ed ha impregnato i nostri cuori di una tenera nostalgia che, siamo certi, non ci abbandonerà mai.

 

Lasciamo il Camping Villsom di Dos Hermanas e ci dirigiamo verso GIBILTERRA, un insediamento britannico in terra spagnola, situato sull’estremo più meridionale della Penisola Iberica. E’ in posizione strategica tra il Mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico. La sua Rocca è un imponente promontorio calcareo che raggiunge i 426 metri d’altezza, con pareti impervie e scoscese. Anticamente era un’isola che, nei secoli, si unì alla terraferma mediante un istmo sabbioso. Per gli antichi romani e per i greci esso indicava una delle mitiche Colonne d’Ercole, poste agli estremi del mondo allora conosciuto.

 

Gibilterra

 

Questo minuscolo lembo di terra, lungo soltanto 5-6 chilometri è stato conteso da tutte le popolazioni che hanno esteso la propria influenza e i propri domini, soprattutto navali, sulle rotte mediterranee e africane. Questo territorio, che è porto franco, fu ceduto alla Gran Bretagna, dalla Spagna, con il Trattato di Utrecht del 1713, come parte degli accordi a conclusione della Guerra di Successione spagnola. Nella montagna c’è un impressionante reticolo di gallerie d’assedio, che si sviluppa per oltre settanta chilometri e, molti tratti, sono oggi visitabili in un itinerario storico di grande interesse. Gibilterra è un affascinante crocevia di storie e di popoli, e una variegata composizione etnica riflette le colonizzazioni storiche di questa terra.

Per raggiungere Gibilterra via terra, si attraversa la frontiera spagnola, nella cittadina LA LINEA DE LA CONCEPTION, oltre la quale autobus conducono alle Porte delle Casematte. Da lì si diparte Main Street (calle Real) l’arteria principale, affollata e piena di negozi, nei quali si può comprare di tutto. Sulla via e nelle stradine laterali si possono ammirare case con facciate in stile coloniale, alcune delle quali con bellissimi balconi di ferro battuto.

 

Gibilterra

 

Nella Piazza J. Mackintosh ci sono il Parlamento di Gibilterra ed il Comune. Proseguendo si trova la Cattedrale di S. Maria Incoronata, sorta sull’antica moschea principale della città. Nelle vicinanze si trovano la Gran Sinagoga del 1801 ed il Museo di Gibilterra, dove vi è riassunta tutta la storia dell’insediamento. Nell’ultimo tratto di Main Street si trova il gruppo architettonico The Convent, che dal 1711 è la residenza ufficiale del Governatore, di fronte al quale avviene il cambio della guardia, che noi abbiamo potuto vedere seduti al ristorante della piazzetta.

Piacevole passeggiata a Marina Bay, nell’Ocean Village, dove bar e ristoranti si protendono nell’acqua tra le barche ancorate.

Una teleferica consente di raggiungere la cima della Rocca, dalla quale si può godere di grandi viste panoramiche di Gibilterra, del Mediterraneo, dello stretto ed anche dell’Africa se la giornata è particolarmente serena. La stazione intermedia è molto vicina al rifugio delle scimmie (Apes Den) dove si possono vedere i famosi Macachi privi di coda, unici primati che vivono allo stato brado in tutta Europa. Una leggenda narra che il giorno in cui le scimmie spariranno, Gibilterra non sarà più inglese.

 

Ci mettiamo in viaggio verso Nord, prendendo la A405, per percorrere parte dell’itinerario della Ruta de los pueblos blancos, da Castellar de la Frontera fino a Ronda. Le caratteristiche peculiari dei pueblos sono: villaggi di case bianche inerpicati sulle pendici delle colline, isolati ed immersi in una natura rigogliosa e selvaggia, difficile da coltivare ma non meno bella ed affascinante.

 

Castellar de la Frontera

Jimena de la Frontera

 

CASTELLAR DE LA FRONTERA è un piccolo paese abbarbicato in cima ad una collina e completamente cinto dalle mura del suo castello di origine araba. Proseguendo rimaniamo incantati dal Parque Natural le los Alcornocales (parco dei sugheri) la foresta di querce da sughero più grande del mondo. Immerso nel parco, c’è JIMENA DE LA FRONTERA, un delizioso villaggio di case bianche dominato dalla sua fortezza, un castello arabo del 13° secolo che, insieme alle mura ed alla cisterna, conosciuta come Bagno della Regina mora, forma un complesso architettonico di indubbio valore. Il nostro viaggio prosegue in un paesaggio spettacolare tra i boschi di pini del Parque de Grazalema e minuscoli pueblos blancos che spiccano qua e là tra il verde smeraldo della vegetazione. Arriviamo poi a Serrania de Ronda, una zona di straordinaria bellezza naturale, e grande diversità geografica, con scarpate calcaree, foreste, campi di grano e girasoli e numerosi piccoli fiumi. Ceniamo nell’ottimo ristorante del Camping “El Sur” di Ronda, dove gustiamo un tipico e gustoso piatto dell’Andalusia: rabo de toros, con una caraffa di sangria.

 

RONDA ha fama di essere la terza località d’arte più visitata dell’Andalusia, dopo Granada e Siviglia. E’ una delle più antiche e belle cittadine andaluse che, in parte, conserva la sua originaria struttura araba. L’abitato è situato su una rupe, a strapiombo su una profonda e impressionante spaccatura (Tajo) di 160 metri, sul torrente Guadalevín, la quale separa la parte vecchia della città da quella nuova. Il Puente Nuevo, costruito sulla gola, è una magnifica opera di ingegneria eretto nella seconda metà del settecento.

 

Ronda - Puente Nuevo

Ronda - Arena

 

Dai giardini intorno alla Plaza de Toros, ci sono splendidi “miradores” sulla città vecchia e la Serrania. Il Mercadillo è la parte nuova, nata come sobborgo di Ronda nel XVI secolo, una zona commerciale con molte aree pedonali. Qui, oltre alla Plaza de la Merced e la Plaza del Socorro dove domina la chiesa omonima, eretta nel 1485 sopra un’antica moschea, c’è la Plaza de Toros, la più antica di Spagna e con il raggio più grande del mondo. La bella arena è uno storico edificio in stile neoclassico, inaugurata nel 1785, con cinque file di gradinate disposte su due piani sovrapposti, sorrette da 136 colonne che formano 68 archi. Sotto le gradinate si trova il Museo Taurino, costituito da diverse sale, tra le quali si distinguono quelle dedicate alle grandi dinastie di toreri di Ronda: i Romero e gli Ordóñez, le cui statue sono di fronte all’ingresso principale.

Attraverso il Puente Nuevo si entra nella Ciudad, l’antico borgo, il quale conserva l’impianto medievale, con strade strette e tortuose su cui si affacciano antichi edifici. E’ il tipico pueblo blanco moresco, con vicoli in acciottolato, inferriate alle finestre, abbaglianti case bianche ed edifici storici.

 

Ronda - Puerta de Almocábar

Ronda - Camping “El Sur

 

La Calle Armiñán attraversa in lunghezza la città antica a sinistra della quale c’è la casa del re Moro del ‘700, poco più avanti il palazzo de Los Marqueses de Salvatierra una costruzione barocca del XVII secolo ed oltre i Baños Árabes, terme arabe che risalgono al 1200. Altri edifici interessanti sono il palazzo di Mondragón risalente all’epoca araba, la casa del Gigante ed il palazzo dell’Ayuntamiento. Uscendo dalla parte opposta del Puente Nuevo si può ammirare la Puerta de Almocábar, del XII secolo, posta fra due torrioni semicircolari in pietra e con tre archi consecutivi.

Dopo una piacevole passeggiata nella Carrera Espinel, una bella strada pedonale, torniamo in Plaza del Socorro alla ricerca di un buon ristorantino. Una gentile signora ci consiglia il ristorante Hermanos Macias, situato in una stradina ombrosa (Calle Pedro Romero, 3), al riparo dal sole caliente, dove ci servono un variegato e gustoso menù di tapas. Tornati al camping, dopo aver fatto la consueta “siesta”, decidiamo di concludere la serata nello stesso ristorante della sera precedente, per assaporare altri squisiti piatti della cucina andalusa: gazpacho, peperoni dolci rossi con cipolla e tonno, e naturalmente altra sangria.

 

Da qui ha inizio il nostro viaggio di rientro, che continuerà a sorprenderci con meravigliosi paesaggi fino al termine. Dopo pochi chilometri ecco OLVERA: una collina ricoperta da una calotta di bianche abitazioni, sulle quali dominano la chiesa neoclassica di Nuestra Señora de la Encarnation del 1503 ed il Castillo Moresco del XII secolo. E’ una tipica cittadina medievale difensiva, circondata da vaste piantagioni di ulivi che l’hanno resa famosa per la produzione del suo ottimo olio d’oliva.

 

Olvera

Crevillente - Camping Las Palmeras

 

Dopo pochi chilometri eccoci immersi in un paesaggio arido e di un colore grigio argento, dove il sole si rifrange su piccole pietre, facendo brillare la terra. Proseguendo ecco brulle colline di terra rossa che ci accompagnano fino alle immense piantagioni di aranceti.

La nostra prima tappa è a CREVILLENTE, nel Camping Las Palmeras, una cittadina nei pressi di Elche ed a pochi chilometri da Alicante. Per la prima volta, in questo viaggio, ci troviamo immersi in un caldo umido che toglie il respiro; fortunatamente c’è fresco nel ristorante del camping, dove gustiamo un’ottima cena a base di gazpacho, maiale con pinoli e patate, sangria e gelato.

 

Ventimiglia – Camping Roma

 

La tappa successiva è a MATARO’, poi a NIMES (Francia) e l’ultima a VENTIMIGLIA, dove abbiamo passato una magnifica serata al ristorante del Camping Roma, con Stefano, il nostro Baby, completamente felice. Lui non ama i rientri, ed il fatto di non sapere che, il giorno dopo, sarebbe terminato il nostro viaggio gli ha consentito di vivere al meglio anche gli ultimi momenti di questa bellissima avventura.

 

L’Andalusia è una terra con un fascino senza tempo, è calda, colorata e seducente, un susseguirsi di contrasti unici e irripetibili che ti abbracciano in un flamenco appassionato.

 

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INFORMAZIONI UTILI

 

NOTE: per giungere in Andalusia abbiamo preferito fare quattro tappe, per le nostre particolari esigenze, mentre per il ritorno cinque, come sopra specificato. Riteniamo di sottolineare che il nostro Stefano ama le partenze ed odia i rientri, per cui siamo felici quando è possibile “dilatare” i tempi del rientro a casa, facendogli durare più a lungo la vacanza. In questo caso si è inoltre unito l’utile al dilettevole visitando pure la cittadina di Nîmes che si trova peraltro lungo il percorso francese (consulta diario a parte). Abbiamo sempre preferito metterci in viaggio la mattina presto (anche per le visite delle località descritte) e soggiornare nei campeggi. I chilometri percorsi complessivamente, da Prato e ritorno, sono stati circa 5.150 e non abbiamo registrato grossi problemi, per nostra fortuna.

VENTIMIGLIA (Imperia)

Prima tappa con sosta per la notte nell’ormai collaudato Camping Roma - di Lorenzi Giancarlo, Via Freccero, 9 tel. 0184.239007. Tale campeggio dispone di un comodissimo bagno per disabili con doccia ed offre un ottimo servizio di bar, ristorante e pizzeria, come da noi ampiamente verificato più volte nel corso di alcuni nostri viaggi (abbiamo sostato qui anche al ritorno). Coordinate GPS: N43.79373°, E007.60201°.

MATARO’ (Barcellona)

Seconda tappa con sosta per la notte anche qui nello sperimentato Camping Barcelona in Carrettera N-II, alle coordinate GPS: N41.55093°, E002.48200°. La struttura dispone di due bagni per disabili con docce ed offre tutti i giorni, in alta stagione, un servizio esclusivo di pullman da e per il centro di Barcellona; inoltre un nuovissimo bus del campeggio, adatto anche ai disabili su sedia a rotelle, funge da navetta da e per la stazione ferroviaria di Matarò, da dove si può raggiungere in treno Barcellona. Dispone, tra le altre cose, di piscina, bar, ristorante (buono il rapporto qualità/prezzo) e mini market. Ci siamo fermati qui anche al ritorno.

MINGLANILLA (Cuenca)

Terza tappa con sosta per la notte presso il Camping Venta de Contreras in Cta. Hoces del Cabriel (Puerto Contreras) km. 2,8 alle coordinate GPS: N39.54021°, W001.50809°. La struttura non dispone di servizi per persone disabili su sedia a rotelle.

DOS HERMANAS (Siviglia)

Quarta tappa arrivo in Andalusia e soggiorno presso il Camping Villsom in Ctra. Sevilla-Càdiz, alle coordinate GPS: N37.27750°, W005.93666°. La struttura dispone di due camper service, di un bagno per disabili con doccia, di piscina, bar e mini market. Alla reception forniscono tutte le notizie necessarie per raggiungere il centro di Siviglia con il bus M-132; questo mezzo è provvisto di pedana per facilitare la salita e la discesa dei disabili su sedia a rotelle, come il nostro Stefano. Siamo sempre scesi al capolinea di Av. de Portugal (vicino a Piazza di Spagna) e da qui siamo rientrati ogniqualvolta al camping.

LA LINEA DE LA CONCEPTION (Cadiz)

Per visitare Gibilterra abbiamo sostato in un parcheggio riservato ai disabili in Av. Principe de Asturias della cittadina spagnola alle coordinate GPS: N36.15525°, W005.34083°. Da qui, a piedi, abbiamo raggiunto la frontiera e subito dopo abbiamo preso, sia per l’andata sia per il ritorno, il bus n. 5 (rosso) adatto anche ai disabili su sedia a rotelle. Per la notte ci siamo spostati nel vicino Camping Sureuropa in Traversia Sobrevela 1, alle coordinate GPS: N36.19166°, W005.33472°. La struttura dispone di bagno per disabili con doccia; è sprovvista di camper service, ma è presente il WC chimico, ovvero qualcosa di simile!

RONDA (Malaga)

Soggiorno presso il Camping El Sur in Carretera Ronda-Algeciras alle coordinate GPS: N36.72083°, W005.17222°. Il campeggio dispone di bagno per disabili con doccia, di piscina, bar, ristorante (ottimo il rapporto qualità/prezzo) e mini market. Per raggiungere il centro di Ronda (Plaza de Toros) dal campeggio e ritorno abbiamo preso il Taxi al costo di € 10,50 per ogni singola corsa.

CREVILLENTE (Alicante)

Sosta per la notte presso il Camping Las Palmeras – AP7 uscita 370 – N-340 Alicante/Murcia, alle coordinate GPS: N38.24056°, W000°81195°. La struttura dispone di bagno per disabili con doccia, di piscina, bar, ristorante (buono il rapporto qualità/prezzo) ed altro ancora.

NÎMES (Francia)

Sosta per la notte presso il Camping Domaine de la Bastide in Route de Générac alle coordinate GPS: N43.78826°, E004.35173°. I servizi igienici per disabili sono presenti (WC separato dalla doccia!), ma a nostro giudizio un po’ troppo spartani! All’interno della struttura bar - ristorante ed il rapporto qualità/prezzo ci è apparso buono.

SUPPORTI DI VIAGGIO

Come di consueto si è fatta la prima fermata presso i singoli Uffici del Turismo delle località visitate, dove abbiamo reperito il necessario materiale turistico – informativo. Con noi la Carta stradale e turistica Europa del Touring Club Italiano; la Carta stradale Francia Michelin; la Carta stradale e turistica Spagna/Portogallo del TCI; la Guida Internazionale dei Campeggi ACSI; la Guida ai campeggi e villaggi turistici d’Europa dell’Euro Camping; la Guida Aree di sosta Camper Europa 2013; la Guida del TCI Spagna del Sud; la Guida Mondadori della Spagna; il Meglio dell’Andalusia edito da Michelin ed il nostro navigatore Garmin. Inoltre, prima di partire, abbiamo scaricato da www.camperlife.it i resoconti di viaggio sull’Andalusia e consultato internet circa il turismo andaluso.

SUGGERIMENTO

Si può programmare un ampliamento del percorso sopra descritto includendo le splendide città di Cordoba e Granada, che noi abbiamo visitato nel corso di un precedente viaggio.




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