di
Luisa e Pietro Sergi
Un viaggio in SPAGNA era nei nostri programmi già da alcuni
anni. Stefano si diverte spesso a “parlare” in spagnolo, aggiungendo la “s”
alla fine di ogni parola e noi stiamo al gioco rispondendogli alla stessa
maniera. Eravamo sicuri che sarebbe stato felice di andare nel paese in cui
avrebbe sentito parlare il “vero” spagnolo, ma avevamo sempre rimandato
pensando che, fare questo viaggio nel mese di agosto (periodo di ferie per
tutti noi), non sarebbe stato molto indicato a causa delle alte temperature
estive. Quest’anno invece, avendone avuto la possibilità, siamo partiti la
seconda metà di giugno, certi di trovare un clima piacevole... ma la terra di Spagna ci ha avvolto nel suo “caliente”
abbraccio per tutto il viaggio.
Per conoscere l’equipaggio clicca qui
19 giugno 2011 - VENTIMIGLIA
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Nel pomeriggio ci mettiamo in viaggio e facciamo sosta a VENTIMIGLIA,
nel punto sosta lungo il fiume. In questa cittadina di frontiera si è svolta
oggi la “49esima Battaglia di Fiori” e quando, prima di cena, raggiungiamo a
piedi la vicina Piazza del Municipio,
possiamo ammirare gli splendidi carri, completamente ricoperti da corolle di
fiori, che hanno sfilato durante la giornata. Sono vere opere d’arte, di
notevoli dimensioni, con soggetti a tema e curati nei minimi dettagli.
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Il nostro itinerario
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20-21-22-23 giugno 2011 - BARCELLONA
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Dopo una notte tranquilla, la mattina partiamo di buon’ora e
verso le 17:30 arriviamo al “Camping
Barcelona” di MATARO’, dove concludiamo la giornata studiando il
programma per la visita di Barcellona
che dista da lì circa 30 Km. Stabiliamo di andare in città nelle ore più
fresche della mattina e di tornare al Camping nel primo pomeriggio per evitare
il caldo.
Non essendo accessibili ai disabili gli autobus che partono
dal camping, con un taxi
raggiungiamo la stazione di Matarò e
da lì, con il treno, arriviamo in Plaza Catalunya. BARCELONA è la capitale della
Catalogna e conta circa 1.600.000 abitanti.
La città vecchia è attraversata dal suo viale più famoso, Les Ramblas lungo più di un chilometro,
che collega Plaza Catalunya a Plaza del Portal de la Pau, arrivando
fino al Porto vecchio. Su tutto il suo percorso ci sono bancarelle di fiori,
edicole, musicisti e mimi che animano l’ampio viale alberato, sempre molto
frequentato. In Plaza de la Seu si
erge la Cattedrale, in stile
gotico-catalano, con un magnifico portale. L’interno ha un aspetto solenne, è a
tre navate dove, sulle due laterali, sono poste 28 cappelle. Nella navata
maggiore il Coro (del 1390), con due ordini di stalli squisitamente
intagliati, il quale è chiuso da un recinto rinascimentale. L’altare poggia su
un’ampia cripta dove c’è il
sarcofago di Santa Eulalia. Molto
belli i chiostri, ai quali si accede
da una porta laterale.
Al termine della Rambla
troviamo la colonna che sorregge la statua di Cristoforo Colombo e,
nel Barri Gòtic,
la Basilica della Mercè, dove è
venerata la Vergine della Mercè, protettrice di Barcelona dal 1687.
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Barcelona - la Rambla
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Barcelona - Casa Batllò
(a dx)
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La visita al Museu Picasso ci
ha veramente affascinato: creato nel 1963, è il museo culturale più visitato
della città. Le opere del grande artista sono suddivise in collezioni, in base
ai periodi creativi e coprono tutta la sua attività, dagli anni della
formazione fino agli ultimi anni di vita, comprese le opere di incisione e di
ceramica.
Nel pomeriggio passiamo alcune ore in piscina e per cena ci
gustiamo un’ottima “paella”, ordinata al ristorante del camping.
Per i due giorni successivi a Barcelona decidiamo di utilizzare il bus turistico, il quale fa due
itinerari molto interessanti e ci consente di scendere/salire nei posti che
vogliamo vedere.
Partendo da Plaza
Catalunya scendiamo a casa Batllò,
opera del grande architetto A. Gaudí (1905-07), dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. L’edificio è
un’opera di grande fantasia dove tutto, anche il muro, è ondulato. Le ceramiche
che ricoprono la facciata sembrano coriandoli e l’originale tetto evoca il cappello
di arlecchino. Casa Milà, detta la Pedrera, è l’opera più nota e
provocatoria di Gaudí, una magnifica costruzione
circondata da un trionfo di curve, che sembrano onde del mare, con ringhiere
tutte diverse, vere filigrane di ferro battuto.
La fermata successiva è alla Sagrada Família dove possiamo ammirare la più
grande opera di Gaudí, che gli dedicò più di 40 anni
della sua vita. Iniziata nel 1883 e non è ancora ultimata è una delle opere più
difficili da descrivere, per la sua ricchezza e complessità architettonica sia
interna che esterna. Dopo la visita della Cattedrale andiamo a Park Güell ma, appena scesi dal bus, ci
rendiamo conto che per noi (con la sedia a rotelle) è impossibile arrivarci a
piedi: una lunga e ripida salita, che proviamo per un tratto a percorrere, ci
costringe a rinunciare. Dopo aver pranzato in un ristorante della zona
risaliamo sul bus e completiamo il giro turistico che ci conduce al Tibidado, dove c’è un parco tra i più
estesi del mondo, al Palau de Pedralbes,
sede dei Musei di arti decorative, ceramica e tessile, allo stadio di Barcelona ed infine
percorriamo la Diagonal, ampia
arteria lunga otto chilometri, interamente dedicata allo shopping.
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Barcelona - la Pedrera
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Barcelona - Sagrada Familia
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Il giorno successivo, saliamo ancora sul bus turistico per fare il secondo itinerario che, passando dalla
Diagonal ci porta al Montjuïc,
una collina alta 213 metri, sopra il Porto commerciale. L’area è molto
frequentata, ricca di parchi di divertimento, night club, musei e gallerie
d’arte. Arrivati al Poble Espanyol,
scendiamo ed entriamo nel villaggio spagnolo dalla Torres de Avila,
l’enorme ingresso principale. Dalla grande piazza si diramano stradine
costeggiate da antichi edifici, ricostruiti negli stili delle varie regioni spagnole.
Nelle tante botteghe, gli artigiani del posto, producono bigiotteria, ceramica,
vetro, sculture e sandali. Quando riprendiamo il bus, oltre che godere di una magnifica vista sulla città di
Barcelona, passiamo da L’Anella Olimpica,
un vasto complesso costituito da edifici ed impianti sportivi, costruiti per le
olimpiadi del 1992. La funicolare del Montjuïc collega la zona del porto fino al Miramar del
monte. Il nostro giro prosegue sulla Ronda Litoral dove ammiriamo il Porto
nuovo ed il Porto vecchio, nel
quale c’è l’Acquario più grande
d’Europa. Arrivati al Porto Olimpico
torniamo verso la parte antica, passando dal Parc de la Ciutadella, fino a Plaza
Catalunya. Pranziamo in un ristorante della piazza prima di far ritorno al
camping.
Barcelona è una città splendida ed i tre giorni che noi le
abbiamo dedicato sono pochi per scoprire il suo ingente patrimonio artistico e
culturale, oltre alle numerose attività di svago. Quello che abbiamo potuto
vedere ci ha conquistato piacevolmente e la lasciamo con un po’ di nostalgia.
24-25 giugno 2011 – SARAGOZZA
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Alle 8:00 siamo già in viaggio, lasciandoci alle spalle la
Costa Brava per immergerci nelle desertiche pianure dell’Aragona. Nel primo
pomeriggio arriviamo al “Camping Municipal” di Zaragoza, fa molto caldo,
ma alcune ore passate in piscina ci rinfrescano e rilassano.
ZARAGOZA,
capitale dell’Aragona, sorge sulle
rive del fiume Ebro e conta poco più
di 650.000 abitanti. Ha origini antichissime e, secondo una leggenda, fu
fondata 144 anni dopo il Diluvio Universale. Nel suo bellissimo centro storico numerosi momenti sono stati dichiarati
dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
La
mattina arriviamo con il taxi alle
spalle della Basilica de Nostra Señora del Pilar,
lungo il fiume Ebro. Quando entriamo nella Plaza
del Pilar, deserta e silenziosa, rimaniamo incantati a guardarla. Il
vastissimo spazio rettangolare offre una magnifica visione sugli edifici che lo
circondano. La Cattedrale è
un’imponente Basilica con 4 alte torri campanarie, una grande cupola centrale e
10 cupole minori, rivestite di piastrelle colorate. La facciata è in stile
neoclassico e le navate interne sono divise da enormi pilastri dove si aprono
le cappelle. Al centro la Santa Capilla,
che custodisce il Pilar (pilastro)
con sopra una statua della Vergine. Dietro la cappella una parte del pilastro è
esposta alla devozione dei fedeli.
Accanto
alla chiesa c’è l’Ayuntamiento (Palazzo del Municipio) , la Lonja (borsa merci) in stile rinascimentale
del XVI secolo ed il Palacio Arzobispal.
La Seu, Cattedrale dell’XI secolo, è realizzata in stili diversi. Il lato sinistro
esterno è decorato in mattoni e ceramica, in tipico stile mudèjar, mentre il
resto è in stile churrigueresco. L’interno è a 5 navate con al centro il Coro delimitato da un ricco recinto,
capolavoro della scultura spagnola rinascimentale. Nella Cattedrale abbiamo
visitato il Museo dei Tapices, una
notevole collezione di arazzi francesi e fiamminghi del XV-XVI secolo.
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Zaragoza - Plaza del Pilar
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Zaragoza - Museo dei Tapices
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Continuando
il nostro giro passiamo l’Arco del Dèan,
il Palacio de la Maestranza in stile
rinascimentale aragonese e la Iglesia de
la Magdalena con la splendida torre campanaria mudèjar. Facciamo sosta al Museo del Teatro, per vedere i resti
del Foro romano, ampio edificio
pubblico che aveva una capienza di seimila spettatori. La Calle del Coso, grande viale che delimita parte della città antica,
ci conduce in Plaza de España dove c’è il Teatro Principal e, poco oltre, la Iglesia de San Gil. Ci fermiamo al suo
interno ad ascoltare un gruppo di coristi che stanno facendo le prove per il
concerto della sera ed anche per rinfrescarci un po’, poiché il caldo comincia
a farsi sentire. Piacevolissima la passeggiata in Calle Alfonso I, elegante via dello shopping della città.
Costeggiando il Mercado Central,
realizzato con strutture di ferro in stile art nouveau, incontriamo altri antichi
resti romani, le Murallas di
Cesaraugusta, la Iglesia di San Juan
e la Fuente de la Hispanidad. La
fontana, che chiude il lato sinistro di Plaza
del Pilar raffigura, in maniera stilizzata, il continente americano ed i
tre parallelepipedi di marmo, che si vedono poco distanti, simboleggiano le Caravelle
di Colombo.
Il caldo
è veramente torrido e quindi prendiamo un taxi al volo e, tornati al camping,
ci tuffiamo felici in piscina.
26 giugno 2011 - MEJORADA DEL CAMPO
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Partiamo di buon mattino, inoltrandoci nel cuore della Spagna. La nostra meta oggi è MEJORADA DEL CAMPO,
una piccola cittadina a 20 Km da Madrid.
Alcuni anni fa avevamo visto un “reportage” in televisione
che narrava l’incredibile storia di Justo Gallego Martínez. Entrato in convento in giovane età, fu
costretto ad abbandonarlo per ragioni di salute. Nel 1961, Justo Gallego decide di realizzare la sua eccezionale opera: costruire
una cattedrale con la sola forza
delle proprie mani, utilizzando solamente materiali
riciclati e di scarto. Inizia la
costruzione senza avere alcun progetto architettonico, né conoscenze tecniche
di edilizia. Da oltre 50 anni sta lavorando, aiutato sporadicamente da alcuni
nipoti e collaboratori volontari. Nessuno ha mai finanziato il suo progetto e
non ha alcun appoggio dalla Chiesa. Noi vogliamo incontrare quest’uomo che a 85
anni continua a lavorare per realizzare il suo sogno.
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Mejorada del Campo - Cattedrale
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Mejorada del Campo - Justo Gallego
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Parcheggiamo accanto alla “Cattedrale” e per un po’ rimaniamo incantati a guardarla: non ci
sono gru, le alte torri e la cupola, sono state innalzate a forza di braccia,
con le pulegge costruite con i cerchioni di biciclette. Saliamo la scalinata
gialla ed entriamo nella navata centrale, dove in ogni angolo ci sono sacchi,
scale di ferro e ponteggi. Saliamo particolarissime scalette a chiocciola che
portano al piano rialzato ed alle torri; c’è anche una sacrestia, un bellissimo
chiostro dal quale si accede a locali che saranno, una volta ultimati, un
salone per le riunioni ed una biblioteca.
Il signor Justo arriva mentre noi stiamo uscendo, gli stringiamo la
mano con ammirazione per la sua genialità, la sua determinazione, il suo
credere fermamente in un sogno e vivere unicamente per realizzarlo.
Lasciamo Mejorada del Campo,
felici di aver incontrato una persona veramente speciale, ed in breve arriviamo
al “Camping Osuna”
di Madrid. Il caldo è opprimente, non
c’è la piscina e quindi passiamo il pomeriggio oziando all’ombra degli alberi e
studiando il programma per la visita di Madrid.
27-28 Giugno 2011 – MADRID
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MADRID, capitale della Spagna, con i suoi 3 milioni e mezzo di
abitanti è una delle più grandi metropoli europee. Situata su un arido
altopiano a 660 metri s.l.m., deve la sua nascita (risalente all’865) ai
mussulmani. Il clima di Madrid è
definito dagli stessi madrileni “pessimo”: dieci
mesi d’inverno e due mesi d’inferno.
Per arrivare in centro prendiamo un taxi che, in pochi minuti, ci lascia alla stazione del metrò (Alameda de Osuna) e dopo un viaggio di 35 minuti con il treno scendiamo alla fermata Callao.
Dalla Puerta del Sol,
caotica piazza ottocentesca, percorriamo la Calle Mayor che ci conduce alla Plaza Mayor, ampio ed accogliente “salotto” cittadino, circondato
da palazzi di fine ‘800. Sotto i portici si aprono caffè, ristoranti e negozi
di artigianato che ancora mantengono le vecchie insegne. Oltrepassata la
suggestiva Plaza de la Villa giungiamo
alla Catedral de la Almudena,
dedicata alla patrona della città, con facciata grigio-bianca in stile
neogotico. Accanto, la Plaza de la Armerìa e l’imponente Palacio Real, sede di rappresentanza
della monarchia spagnola. Dopo la visita delle sontuose sale reali (aiutati da
audio-guide in italiano), usciamo sulla Plaza
de Oriente dove c’è il Teatro Real. La Plaza
de España è uno degli incroci più trafficato di Madrid: la parte più bella di questa
piazza è il centro, dove di fronte ad un obelisco, c’è la statua di Cervantes (grande scrittore spagnolo)
che sovrasta il suo personaggio più famoso, Don Chisciotte a cavallo di Ronzinante e Sancho Panza, che trotta sul suo asino.
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Madrid - Plaza Mayor
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Madrid - Plaza de España
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Fa troppo caldo per continuare a girare e quindi torniamo al
camping per la “siesta” pomeridiana. Dal nostro arrivo in Spagna, in pochi
giorni, ci siamo adattati subito ai ritmi di vita spagnola, come
pranzare più tardi e fare poi la caratteristica siesta.
Il secondo giorno a Madrid
lo dedichiamo alla visita del Museo del Prado. Alle 8 prendiamo un taxi che, dal camping, ci porta all’ingresso del Museo. Per gli
amanti dell’Arte il Prado
è una tappa irrinunciabile, poiché vanta la più grande collezione del mondo di
pittura spagnola, italiana e fiamminga (dal XII al XIX secolo). Possiamo
ammirare i grandi capolavori di Velàzquez, Goya, El Greco, Bosch e Rubens insieme
ai grandi della pittura italiana come Raffaello,
Tiziano, Tintoretto e Caravaggio: un meraviglioso e
indimenticabile viaggio nella eccellenza della pittura.
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Madrid - Museo del Prado
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Madrid - Ángel Caìdo
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Da Plaza de Canovas, con la fontana del dio Nettuno, arriviamo in Plaza de Cibeles
dove, al centro della fontana, la statua della dea greco-romana Cibele è rappresentata
seduta sul suo carro trainato da leoni. In Plaza
de la Independencia domina la Puerta de Alcalà, settecentesco arco di trionfo
in granito, in stile neoclassico. Da lì entriamo nel Parque del Retiro, il più illustre parco della
città. Si estende su 143 ettari, con aiole, prati fioriti, macchie boschive ed
un romantico laghetto sulle cui rive vigila il grande monumento ad Alfonso XII,
contornato da un emiciclo a colonne. Nello slargo, che si apre accanto al Palacio de Cristal,
c’è una singolare statua dedicata a Lucifero: il monumento al Ángel Caìdo.
Giunti sulla Calle
Alfonso XII prendiamo un taxi al
volo e torniamo direttamente al camping. Il termometro del camper segna 40
gradi all’ombra: quanto sarà al sole?
Madrid, come Barcellona, meritava molti più giorni per essere visitata, ma il
clima troppo caldo ed il campeggio privo di piscina e decisamente soffocante,
ci inducono a terminare qui la nostra visita.
29-30 Giugno e 1° Luglio 2011 – TOLEDO
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Ci alziamo presto ed in circa un’ora arriviamo in vista di TOLEDO.
Questa splendida città, dichiarata Patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO, si stende su una collina a 529
metri s.l.m., sul fiume Tago. Per
raggiungere il “Camping El Greco”
percorriamo la strada panoramica dei “Cigarrales” (posto delle cicale) che si snoda sulla
riva sinistra del fiume e, con numerosi belvedere, consente una magnifica vista
sulla città vecchia.
Il camping è veramente bello, con bar e ristorante
continuamente rinfrescati da getti di vapore
freddo, che consentono di stare all’aperto anche nelle ore più calde. Ai
lati della piscina due lunghi pergolati ombrosi, completamente ricoperti di
rampicanti e dotati di tavolini e sedie ci consentono di passare un fantastico
pomeriggio tra la piscina, sotto il caldo sole, ed il fresco dei verdi
porticati. Il nostro Stefano sprizza felicità da tutti i pori ed in acqua è
veramente scatenato. Davanti a noi la bellissima Toledo si stira pigramente
sotto il sole “caliente”.
Dopo la giornata di ieri passata in completo relax, oggi ci
alziamo presto ed alle 8:00, con un taxi, arriviamo in pochi minuti in Plaza de Zocodover,
l’antica piazza del mercato in epoca moresca.
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Toledo – veduta dai Cigarrales
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Toledo - Catedral
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Ci guardiamo intorno incantati ma in breve realizziamo che
non sarà facile per noi visitare la città poiché le strade, che si dipartono
dalla piazza, sono in salita e in discesa. Le strette stradine in acciottolato
sono addobbate con fiori e festoni, residuo della recente festa del Corpus
Domini. Percorrendo Calle del Comercio giungiamo in Plaza del Ayuntamiento dove c’è il
rinascimentale Palazzo del Municipio,
il Palacio Arzobispal (sede del
Vescovado) e sul tutto dominante, con la sua possente mole, la Catedral. La
ricchezza del patrimonio artistico di questa chiesa è sconvolgente. La
costruzione, in stile gotico, è lunga 120 metri e larga 60 metri. Le 5 navate
sono sorrette da 88 colonne e 72 volte. Al centro domina la Capilla Mayor a fianco della quale dal Trasparente penetra la luce esterna.
Visitiamo la Sala Capitular
con soffitto mudèjar, la Cappella dei
Nuovi Re, la Sacrestia che ha
alle pareti tele di grandi pittori come El Greco, Goya e Tiziano, e la Sala
del Tesoro dove è esposta una raccolta di oreficeria sacra. Il Coro, sormontato da due organi, è
impreziosito da meravigliosi stalli. Usciamo dalla cattedrale con un senso di
stordimento totale.
Continuando nel nostro giro, per stradine a saliscendi,
arriviamo alla Casa-Museo di El Greco,
nel cuore del quartiere ebraico. La vera abitazione dell’artista si trovava
nelle vicinanze e, quella che visitiamo, è un edificio del ‘500, arredata con
mobili d’epoca. Ai piani superiori il Museo raccoglie alcune opere di El Greco
e di altri pittori della scuola di Toledo.
Poco oltre c’è la Sinagoga
del Tránsito: la modesta facciata esterna
nasconde gli splendidi interni mudèjar della più grande Sinagoga della
Spagna. Nella Sala della preghiera
ci sono magnifiche decorazioni a stucco sotto ad uno stupendo soffitto a
cassettoni. Nel Museo, dedicato alla storia della comunità ebraica, sono
conservati oggetti sacri e manoscritti del XV secolo.
Usciti dalla Sinagoga percorriamo per intero la Calle Reyes Catolicos in fondo alla quale si erge il Monasterio de San Juan de Los Reyes.
Il monastero francescano ha una ricchezza architettonica straordinaria ad opera
dell’architetto Juan Guas,
che ha unito armonicamente gli stili isabellino e mudèjar. Accanto alla Chiesa
ad una sola navata, si apre lo splendido Chiostro gotico a due piani:
nella parte bassa ci sono gallerie plateresche illuminate da ampi finestroni,
mentre al piano superiore i soffitti sono coperti di legno scolpito
policromato. Dalla piazza un magnifico belvedere sui frutteti delle colline e
la pianura della Vega.
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Toledo - Alcàzar
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Toledo - Puerta del Sol
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Pranziamo in un ristorante là vicino e quando usciamo, a
bordo di un taxi, ci facciamo
portare a vedere alcune parti di Toledo
che non abbiamo potuto raggiungere a piedi. L’Alcàzar, enorme fortezza
quadrata, la Puerta del Sol, opera di architettura moresca
del trecento, ed il Puente de San Martin dal quale si può godere
una magnifica vista di Toledo. Il
termometro del taxi segna 47 gradi ed appena arrivati al camping ci tuffiamo in
piscina.
L’ultimo giorno lo passiamo nei preparativi per la prossima
tappa, mangiando insieme ai passerotti, godendo della “siesta” pomeridiana,
sguazzando in piscina e cenando al ristorante del camping con: gazpacho, pollo all’aglio, patate,
una deliziosa crema per dessert e
con, davanti a noi, la veduta della bella Toledo
illuminata.
2-3 Luglio 2011 - CORDOVA
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Viaggiamo nella Valle
de la Alcudia, tra vaste estensioni di oliveti e
frutteti, attraversando la sierra omonima, la bella Sierra Maurona ed il Parco Naturale della
Sierra de Cardena
per arrivare in Andalucía.
Verso le 13:00 siamo al “Camping El
Brillante” di CÓRDOBA, dove troviamo il bar ed il ristorante
“chiusi per ferie”, la piscina sporca e senza alcune parti in ombra dove
poterci riparare dai 44 gradi che segna il termometro. Quindi, verso le 17:00,
chiamiamo un taxi ed in pochi minuti
siamo nel cuore antico di Córdoba:
la Judería,
il vecchio quartiere ebraico, vicino alle mura della Mezquita. La città si
sviluppa su un’ansa del fiume Guadalquivir
ed è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
La Mezquita-Catedral
è il frutto della trasformazione in chiesa di una delle più splendide moschee
mai costruite. La sua costruzione risale a 12 secoli fa e, con la sua
magnificenza, esprime pienamente il grande potere dell’Islam sulla Penisola
Iberica. Tutto il complesso occupa un’area di 2400 m²
e l’interno del tempio è uno spettacolo unico. Le 19 navate longitudinali e le
36, più strette, trasversali sono divise da 850 colonne in marmo, granito,
diaspro ed altri materiali preziosi. Il Mihrab
(dove veniva esposto il corano) è un capolavoro di mosaici con motivi vegetali
e geometrici. Nella sacrestia si ammira il tesoro di cui fa parte il Processionale in oro ed argento. Al
centro si erge il Crucero
del ‘500, in puro stile cristiano, con la Capilla
Major ed il bellissimo Coro in mogano, sovrastato da due organi
contrapposti. Nel Patio de los Naranjos, antico cortile
delle abluzioni, ci sono alberi di aranci, piantati nel XV secolo al posto
delle palme e, lateralmente, le gallerie destinate a luogo di preghiera per le
donne. La Torre del Alminar,
alta 93 metri, copre l’originale minareto dell’epoca.
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Cordoba -
Mezquita-Catedral
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Vicino alla moschea la Puerta del Puente immette al Puente Romano, sul fiume Guadalquivir, di cui sono rimaste solo le fondamenta di epoca
romana. Lungo 240 metri, è composto da 16 archi e conduce alla Torre de Calahorra,
antica fortezza romana, rifatta poi dagli arabi nel XIV secolo. Dal lato di
questa torre si può godere di una affascinante veduta del ponte. L’Alcazar de los Reyes fu
costruita nel 1327, sui resti di un castello arabo. Abitata dai re del periodo
per breve tempo, divenne per secoli sede dell’Inquisizione, poi di carcere e, dal 1951, Museo.
Nonostante siano quasi le 20:00 fa ancora caldissimo e così
prendiamo un taxi e torniamo al camping per la cena. Dopo mangiato, per la
gioia di Stefano, troviamo un bel bar non lontano dal campeggio, dove passiamo
un po’ di tempo al fresco, bevendo “zumo
de piña”.
Come al solito ci alziamo presto e dal taxi ci facciamo portare nei pressi di Plaza de Capuchinos. Percorrendo un vicolo
angusto arriviamo in una piazzetta semplice e silenziosa dove, al centro, c’è
il Cristo de los
Faroles: una croce devozionale circondata da otto
lanterne. Passando dal Templo Romano arriviamo in Plaza de la Corredera,
splendida piazza di tipo castigliano, contornata da portici seicenteschi che
ospitano bar, antiche taverne e locande. La deliziosa Plaza del Potro, antico punto di incontro
dei mercanti, ha al suo centro la fontana, coronata dal puledro imbizzarrito.
Attraverso l’Arco del Portillo entriamo nella parte medievale della città.
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Cordoba - Puente Romano
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Cordoba - Cristo de los Faroles
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Nell’animata Plaza de
las Tendillas facciamo
sosta per un buon caffè, per immergerci poi nell’antico quartiere della Judería. Passiamo dalla Casa dell’Indiano, in stile mudéjar, la Puerta Almodóvar del XIV secolo, dove nei pressi visitiamo la Casa Andalusí,
interessante edificio della Cordoba
mussulmana, in stile mudéjar. La Sinagoga, trasformata in museo, è l’unica rimasta delle trenta che
c’erano anticamente. Lo Zoco
(mercato) è un edificio mudéjar, il cui cortile,
molto carino, è fiancheggiato da negozi di artigianato cordovano. Nella piccola
Plaza de Tiberiades
c’è il monumento a Maimonide,
celebre filosofo e medico cordovano di origine ebraica. Giriamo ancora nelle
stradine della Judería (tutta la mattina è stato
nuvoloso e quindi non molto caldo) fin quando la fame ha il sopravvento.
Pranziamo nel “Ristorante Los Patios” (vicino alla Cattedrale) con paella, salmorejo cordobese e spezzatino con patate, tutto veramente
ottimo. Alle 15:00 torniamo al camping per la classica “siesta”.
4-5 Luglio 2011 - GRANADA
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Alle 8:30 siamo già in viaggio fra campi di girasole ed
estesi oliveti e, verso mezzogiorno, scorgiamo GRANADA, adagiata su due colli ai
piedi della Sierra Nevada. Ci
sistemiamo nel “Camping Sierra Nevada”
e subito dopo pranzo prendiamo il bus n.
33 (fermata all’uscita del campeggio) ed andiamo in centro. Anche Granada è Patrimonio dell’Umanità
nella lista dell’UNESCO. Nella parte
antica sono ben visibili, nell’impianto urbanistico e nei monumenti, i quasi
ottocento anni di dominio mussulmano sulla città.
Scendiamo dal bus in Gran
Via de Colon e visitiamo la Capilla Real, maestoso mausoleo dei re cattolici, dei primi del
‘500. E’ un capolavoro di architettura gotica a partire dalla magnifica cancellata in ferro battuto, che
racchiude l’altare maggiore ed i sepolcri reali. A destra, nella Sacrestia-museo,
sono conservati pregevoli dipinti, bandiere ed oggetti relativi alla conquista
di Granada.
La Catedral
è un grandioso edificio in stile rinascimentale, caratterizzato sulla facciata
da tre grandi nicchie ornate da bassorilievi. Percorrendo la Calle San Jerónimo
si giunge in Plaza de la Universidad, tranquilla piazza dove si erge il
seicentesco palazzo dell’Università di Lettere. Attraversando il labirinto
dell’Alcaicerìa,
ricostruzione di un bazar moresco, proseguiamo per la Plaza Nueva, porta d’accesso all’Albaicìn, il
caratteristico quartiere moresco che sorge su uno dei due colli della città.
Sulla piazza si erge la Real Chancillería
e nell’attigua Plaza de Santa Anna
la chiesa omonima, in stile mudéjar del XVI secolo,
con portale plateresco e soffitto a cassettoni.
Imbocchiamo la Carrera
del Darro per andare alla scoperta dell’Albaicín, ma la
pavimentazione in ciottoli e le stradine che si diramano in lunghe scalinate ci
convincono ben presto a rinunciare a questa avventura. Tornati sulla Gran Via de Colon riprendiamo il bus 33 e torniamo al camping dove, nel
ristorante, ceniamo con un piatto tipico di Granada: habas a la granadina, a base di prosciutto,
piccolissime fave ed uovo, il
tutto condito con abbondante olio della zona, veramente ottimo.
Il secondo giorno a Granada
lo dedichiamo alla visita dell’Alhambra,
la cittadella fortificata dei sovrani mussulmani, che sorge sull’altro colle
della città, unico esempio di complesso medievale ancora intatto.
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Granada - Alhambra Patio
de la Acequia
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Granada - Parador de San Francisco
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E’ una città vera e propria, circondata da mura, doppie in
alcuni tratti, nelle quali sono inserite 27 torri di diverse forme. Gli
splendidi giardini a terrazze del Generalife ci incantano per la varietà dei fiori, delle
fontane, delle siepi e dei viali ed in fondo a questi troviamo il Patio de la Acequia,
il Patio de la Sultana, l’Escalera del Agua ed i Jardines Altos. Passando dalla Torre del Agua
e proseguendo tra aiole fiorite e verdi viali giungiamo al Parador de San Francisco, antico monastero ed oggi lussuoso Resort. Dopo una breve sosta per la colazione visitiamo il Baño de la Mezquita e la Chiesa di Santa Maria. Attraverso la Puerta del Vino entriamo nell’Alcazaba, la
fortezza più antica di tutto il complesso, che conserva ancora otto torri delle
24 originali. Dalla più alta, la Torre
de la Vela (26 metri) si gode una notevole vista su Granada e la Sierra Nevada.
Nel Palacio de Carlos V, realizzato
nel 1526, si può vedere il maestoso Patio
circolare, circondato da un portico a due piani. Il palazzo ospita il Museo de la Alhambra ed il Museo de Bellas Artes. Alle 12:00 abbiamo accesso all’Alcazar per visitare i Palacios Nazaries, dove ammiriamo il Patio de Arrayanes,
la Torre de le Comares, il Palacio Mexuar ed il Palacio de los Leones. Gli interni di questi meravigliosi edifici sono
riccamente decorati, dai soffitti alle pareti, ai pavimenti in marmo e nel
visitarli si ha l’impressione di vivere in una magica favola antica. Eleganti
portici, sorretti da splendide colonne, costeggiano lunghe vasche d’acqua.
Alle 13:30 con un taxi
torniamo al camping dove pranziamo e facciamo una riposante “siesta”, ma quando
ci svegliamo decidiamo che non possiamo lasciare Granada senza aver visto uno spettacolo di flamenco. Ci attiviamo
immediatamente presso la Reception ed alle 21:00 in punto, un taxi mandato dal
locale “Tablao
Flamenco Albaicín” viene a prenderci e ci porta
al Mirador de San Cristobal. Abbiamo un po’ di
tempo prima di entrare e così possiamo godere della vista del tramonto sulla
città e la Sierra Nevada. Quando lo spettacolo ha inizio ci lasciamo trascinare
dalla musica e dai balli appassionati del flamenco gitano. Stefano e
tutti noi ci siamo divertiti tantissimo.
6 Luglio 2011 – ROQUETAS DE MAR (SOLO SOSTA)
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Ci mettiamo in viaggio verso le 10:00 e, costeggiata la
parte ovest della Sierra Nevada, arriviamo al mare nei pressi di Motril. Per un
tratto guidiamo lungo la costa, fermandoci a Calahonda attratti dal
bellissimo mare azzurro e dal paesaggio. Purtroppo a cominciare da La Rabita fino a ROQUETAS DE MAR
(Almeria) il bel paesaggio cambia completamente: si vedono solo serre,
per chilometri e chilometri, che coprono la costa fino al mare ed a terrazze si
arrampicano sulle colline, nelle quali vengono coltivati ortaggi, frutta e
fiori. Alle 14:30 ci fermiamo al “Camping
Roquetas” e da subito inizia una “lotta”, senza speranza,
contro un esercito di mosche. Ci tuffiamo in piscina per liberarci un po’ dai
fastidiosi insetti, ma tornati in piazzola siamo costretti a chiuderci nel
camper per una cena tranquilla.
7-8 Luglio 2011 - VALĖNCIA
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Partiamo presto viaggiando ancora per chilometri fra le
serre. Finalmente nei pressi di Huercal Overa, ricominciamo a vedere un po’ di vegetazione:
olivi, frutteti, poi montagne brulle e rocciose tagliate di netto e le morbide sagome
di varie sierre che ci accompagnano fino a VALĖNCIA. Alle 14:00 siamo al “Camping Coll Vert” (costoso rispetto ai precedenti campeggi e con i
servizi che non ci soddisfano). La giornata è molto calda ed umida e non
possiamo trovare refrigerio in piscina
in quanto la stessa non è accessibile per persone su sedia a rotelle. Per cena
ordiniamo la paella valenciana
al ristorante del campeggio, gustandola sotto la veranda: era veramente
buonissima.
La mattina prendiamo il bus
davanti al camping ed in 20 minuti
siamo nei pressi della stazione di Valéncia. La città è la terza della Spagna per grandezza ed
è posta al centro di una fertile pianura.
Nel 1957 il Turia, fiume cittadino, straripò e sommerse il centro
storico. Venne quindi deviato fuori città e nel suo ampio letto vuoto,
architetti e paesaggisti hanno dato vita allo splendido giardino del Turia: lungo 11 Km, è una
successione di aree verdi, con fiori, palme, parchi giochi per bambini, campi
sportivi e piste ciclabili.
La Estació del Nord è in stile liberty; di fronte
c’è la Plaza de Toros
dove si erge una grande arena. La Plaza
del Ajuntament è un ampio spazio dove, oltre al Municipio, si affacciano molti edifici
in stili diversi. Il Mercado Central
è un enorme costruzione in ferro, vetro e piastrelle in stile art noveau:
uno dei mercati più grandi e più caratteristici d’Europa.
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Valencia - Plaza de Toros
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Valencia - Lonja
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Nei pressi entriamo nella Lonja, l’antica Borsa,
riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il grande edificio in stile
gotico, è decorato esternamente con figure grottesche e la sala interna è
divisa in tre navate da 24 eleganti colonne ed ha uno stupendo soffitto in
legno scolpito dorato.
La Torres de Quart
(del 1460), porta sulla mura le tracce dei proiettili francesi sparati durante
l’assedio di Valéncia nel 1808. Passando dal Palau de la Generalitat,
in stile neogotico di fine ‘400, raggiungiamo la Torres de Serranos, eretta nel 1391 come
arco di trionfo, la quale ha due torri merlate. Da Plaza de la Virgin
arriviamo in Plaza de la Reina, cuore della città antica, sulla quale si trova
la Seu (la Cattedrale), iniziata nel 1262 ed ampliata nei secoli successivi,
dotata di tre bellissimi portali in stili diversi. Al suo interno, in una
cappella, è conservata una coppa in agata, ritenuta il Santo Graal. Seminascosta nell’intrico delle vie
pedonali troviamo la Plaza de la Redonda, conosciuta come El Clot (il buco). L’ottocentesca piazzetta rotonda, con al centro una
fontana, è contornata di botteghe, soprattutto mercerie. Concludiamo il nostro
giro al Museo Nacional
de Céramica, con la bellissima facciata churrigueresco ed un fastoso
portale. All’interno collezioni di ceramiche preistoriche, greche, romane ed
opere di Picasso. Pranziamo in Plaza del
Ajuntament e poi con il bus torniamo al camping
per un pomeriggio di relax.
Pietro, dopo la “siesta”, si occupa delle operazioni di
carico e scarico delle acque del camper e, dopo cena, il nostro vicino di
piazzola vedendolo tornare con in mano le pentole lavate, con un tono di
solidarietà tutta maschile gli dice: “el hombre està
siempre a trabajar!” Pietro
ci racconta l’accaduto e Stefano, sentendo suo padre parlare in spagnolo,
scoppia in una risata incontenibile che ci contagia immediatamente, facendoci
continuare a ridacchiare per tutta la serata.
9-10 Luglio 2011 - SITGES
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Appena svegli, decidiamo di partire (l’idea era di
rimanere almeno un altro giorno per completare la visita di Valéncia),
poiché il campeggio per noi è troppo rumoroso e sono due notti che dormiamo pochissimo.
Siamo pronti verso le 8:00, ma quando arriviamo alla
reception la troviamo chiusa: un cartello avvisa che aprono alle 9:00.
Scoraggiati ed un po’ arrabbiati cerchiamo in giro un qualche responsabile con
il quale parlare e, finalmente verso le 8:30, troviamo un uomo che, sentite le
nostre rimostranze, ci fa il conto consentendoci di partire. Alle 13:30 siamo
al “Camping El Garrofer”
di SITGES
dove, dopo cena, nello spiazzo del bar, assistiamo ad una esibizione di
flamenco.
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Sitges
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Dopo una buona nottata di sonno alle 10:30 ci facciamo
portare in taxi a Sitges, la più
elegante cittadina della Costa Daurada. La parte antica emerge su una roccia protesa
sul mare, sulla quale domina la seicentesca parrocchiale ed un castello del XIV
secolo. Meritavano una visita i Musei Cau Ferrat e Maricel de Mar
che purtroppo troviamo chiusi per restauri. Giriamo per le stradine animate di
questa località balneare, famosa per una vita notturna molto disinibita, dove
bar e ristoranti sono ovunque, anche sul lungomare a pochi metri dalle spiagge
di sabbia. Pranziamo nella via più famosa per i suoi tanti locali, Calle di Marques e dopo una passeggiata lungo la Ribera, che costeggia la spiaggia, torniamo al camping con un taxi e ci tuffiamo in piscina.
11-12 Luglio 2011 - VENTIMIGLIA
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Alle 7:00 iniziamo il nostro viaggio di ritorno ed alle
17:30, dopo 800 km, ci fermiamo al “Camping
Roma” di VENTIMIGLIA.
Questo piccolo campeggio, tenuto veramente bene, ha un ottimo ristorante che ci
ha preparato una fantastica cena: spaghetti
allo scoglio, (dire “buonissimi” è troppo riduttivo),
abbondanti e deliziose verdure grigliate con assortimento di formaggi e per chiudere in bellezza un goloso tiramisù della casa. Una cena
appagante in tutti i sensi.
La mattina affrontiamo l’ultimo tratto del viaggio e nel
primo pomeriggio siamo a Prato.
E’ stato un bellissimo viaggio per tutti noi e Stefano si è
divertito tantissimo, facendo le cose che ama di più: andare in piscina,
mangiare ai ristoranti, passare le serate al bar bevendo zumo de piña, muoversi continuamente, oltre che con il camper,
sui mezzi più disparati (taxi, autobus e treni), sentire parlare lo spagnolo ed
imparando lui stesso molte nuove parole.
Il caldo torrido dei pomeriggi era mitigato dalle ore
passate in piscina, mentre le notti e le mattine avevano temperature piacevoli
che non andavano oltre i 20-22°. Abbiamo amato tutto della Spagna, il sole
caliente, le bellissime città, la sua arte e la sua cultura multiforme e
millenaria, la sua gastronomia, il suo variegato paesaggio e naturalmente anche
le “sieste” pomeridiane.
Nella nostra Photo gallery sono disponibili tutte le foto del
viaggio.
PREMESSA: E’ stato
un itinerario non impegnativo per noi e quindi senza “affanni”, durante il
quale abbiamo tralasciato volutamente alcune località che le guide indicano
interessanti, ma il tempo talvolta… è tiranno. Abbiamo sempre preferito
metterci in viaggio la mattina presto e soggiornare nei campeggi. Il costo dei taxi per ogni singola corsa ci è
apparso corretto ed in alcuni casi “vantaggioso” rispetto al prezzo dei
mezzi pubblici essendo noi in quattro persone; il massimo che abbiamo pagato è
stato da Madrid al Camping Osuna (18 euro) per via
del traffico intenso a quell’ora. L’utilizzo dei taxi è stata per noi una scelta davvero azzeccata trovandosi il
nostro Stefano su una sedia a rotelle e non sempre i mezzi
pubblici ci sono apparsi idonei ai disabili motori. I chilometri percorsi sono stati complessivamente 4.550 dei quali la maggior parte in
autostrada e non abbiamo registrato problemi in genere, per nostra fortuna.
VENTIMIGLIA: PS nel
parcheggio di Via Peglia
Bis angolo Corso Francia, in riva al fiume, parcheggio per auto, autobus e
camper, illuminato, sempre aperto, a pagamento il Venerdì. Coordinate GPS: N 43.47.599 – E 007.36.159. Al ritorno
invece, ci siamo fermati al Camping Roma
nella vicina Via Freccero n.9; per contatti www.campingroma.it
coordinate GPS: N 43.47.624 – E
007.36.121. Tale campeggio non è provvisto, al momento, di doccia per
disabili su sedia a rotelle.
BARCELONA: soggiorno
presso il Camping
Barcelona in Carrettera N- II – Km. 650 Matarò (costa di Barcellona) www.campingbarcelona.com; coordinate
GPS: N 41.33.056 – E 002.28.920
(piazzola C37). La struttura offre tutti i giorni un servizio esclusivo di bus
da e per il centro di Barcellona, ma non adatto ai disabili in carrozzella. Per
maggiori dettagli consultare il sito del campeggio. Anche alcuni treni (Renfe)
da Matarò a Barcellona e viceversa non erano accessibili ai disabili.
ZARAGOZA: sosta nel Camping Municip al Ciudad di Zaragoza in San Juan Bautista de la Salle, s/n 50012; www.campingzaragoza.com/; coordinate
GPS: N 41.
38.260 – W 000.56.538. Nelle immediate vicinanze mezzi pubblici per il
centro città.
MEJORADA DEL
CAMPO: sosta sulla strada dove sorge la cattedrale, coordinate GPS:
N 40.26.376 – W 003.29.305; un po’
di notizie su Justo Gallego Martínez
si possono avere anche su questo sito http://it.wikipedia.org/wiki/Justo_Gallego_Mart%C3%ADnez
MADRID: permanenza
presso il Camping Osuna
in Avda. de Logrono,
s/n Alameda de
Osuna, tel. 0034 917410510; www.campingsonline.com/osuna/?idlengua=5;
coordinate GPS: N 40.27.233 – W
003.36.196. Mezzi pubblici di fronte al campeggio per la vicina stazione
della metropolitana di Alemeda de Osuna.
Per gli amici disabili in carrozzina
fare attenzione perché non tutte le stazioni del metrò sono accessibili!
TOLEDO: sosta nel Camping El Greco in Ctra. CM-4000;
coordinate GPS: N 39.51.740 – W
004.02.832,maggiori dettagli su www.campingelgreco.es/
. Mezzi pubblici per il centro città poco fuori dalla struttura, mentre un bus
turistico arriva proprio davanti al parcheggio del campeggio.
CORDOBA: soggiorno
presso il Camping El Brillante in
Avda. del Brillante 50, www.campingelbrillante.com;
coordinate GPS: N 37.54.038 – W
004.47.234. Mezzi pubblici per il
centro città davanti l’ingresso della struttura.
GRANADA: permanenza
presso il Camping Sierra Nevada in
Avda. Juan Pablo II, 23 (vicino alla stazione degli autobus); www.campingsierranevada.com;
coordinate GPS rilevate dalla guida “Europa Campeggi & Villaggi 2011 De
Agostini”: N 37.11,52,56 – E 3.37.02,84.
I biglietti per la visita all’Alhambra sono stati prenotati presso la Reception del campeggio evitando così
una fila enorme alla biglietteria!
ROQUETAS DE
MAR: come tappa d’appoggio abbiamo sostato presso il Camping Roquetas Strada Los Parrales
s/n (sulla costa di Almeria - Andalusia); www.campingroquetas.com/
VALENCIA: sosta
presso il Camping Coll Vert in Playa
de Pinedo, www.collvertcamping.com/, coordinate
GPS: N 39.23.787 – W 000.19.996. Bus
per il centro città proprio davanti all’entrata del campeggio.
SITGES: come tappa
d’appoggio prima di lasciare la Spagna, abbiamo soggiornato presso il Camping El Garrofer in Ctra. C-246A, Km
39, www.garroferpark.com; coordinate
GPS: N 41.13.988 – E 001.46.849.
Mezzi pubblici davanti al campeggio sia per Barcellona sia per Sitges e Vilanova.
Poco più avanti dell’El Garrofer c’è un altro Camping con piscina.
SUPPORTI DI VIAGGIO: cartina stradale
Spagna/Portogallo del Touring Club Italiano; la guida “Europa Campeggi & Villaggi 2011
De Agostini” e “Guida Internazionale dei Campeggi ACSI 2011”; le guide “Spagna
del Nord” e “Spagna del Sud” del TCI, nonché il nostro navigatore Garmin.