di
Luisa e Pietro Sergi
L’inverno rigido e piovoso di quest’anno ci ha
convinto ad abbandonare il freddo della Toscana per andare al sole di Sicilia. Non abbiamo mai
visitato la grande isola del mediterraneo e quindi siamo molto eccitati ed
incuriositi.
Prima
di iniziare la descrizione del viaggio, vogliamo ringraziare a tal proposito il
Consigliere della Federazione Nazionale A.C.I.T.ITALIA nonchè Presidente del Club Plein Air BdS,
Maurizio Karra,
per le sue preziose informazioni.
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Sicilia - il nostro itinerario
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Partiamo
intorno alle 6:00 del mattino prendendo l’autostrada A1 a Calenzano (FI)
direzione Sud; il traffico è
scorrevole per tutto il viaggio, anche sull’”autostrada” SA-RC, disseminata di buche e di cantieri aperti per la gran parte
del tragitto. Viaggiamo per 12 ore, comprese le soste, ed alle 18:15 arriviamo
a Villa San Giovanni (RC) dove
facciamo i biglietti andata e ritorno (€ 67,50) e ci imbarchiamo sul traghetto “Caronte”. Dopo 20 minuti di traversata
sbarchiamo a MESSINA e ci
troviamo immersi nel traffico caotico della vigilia di Natale. Finalmente, un
po’ a fatica, arriviamo all’AA a
pagamento (€ 10) di Via Catania, 108
e la titolare, una signora gentilissima, ci fa sistemare per la notte. Dopo
pochi minuti torna da noi con due piatti contenenti fette di salame e melanzane
fatte da loro e ce li offre. L’area è denominata “Camper Club Oasi” di Santina
e Giovanni Calabrò e vi si accede
dal
sottopassaggio del palazzo; tel. 090693494 – 3356654630.
Abbiamo
passato una notte tranquilla e ci svegliamo in una mattina di sole ed una
temperatura primaverile. La signora Santina
ci dà il buongiorno, regalandoci un enorme mazzo di splendida mimosa e c’invita
a raccogliere arance e mandarini dagli alberi che sono nel suo rimessaggio. Lo
facciamo felici, inebriandoci del profumo e della dolcezza dei frutti appena colti.
Non ci aspettavamo un simile benvenuto e siamo piacevolmente impressionati. La
signora Santina, prima di salutarci,
ci consiglia di fare una sosta alla Pasticceria
“Terranova” dove vendono degli ottimi cannoli alla siciliana. Naturalmente
ci fermiamo per acquistare i classici dolci siciliani e poi imbocchiamo la A20 in direzione della nostra prima
meta: CEFALU’. Per tutto il
viaggio costeggiamo il mare, che ha uno splendido colore blu-verde e possiamo
vedere al largo le isole delle Eolie: Vulcano, Lipari e, in lontananza, Salina.
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Veduta di Cefalù
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Cefalù
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Giunti
a Cefalù lasciamo il camper nel parcheggio a pagamento adiacente la Stazione, molto vicino al centro
storico, raggiungibile a piedi. Questo incantevole paese, situato sul mare e
sotto un’enorme roccia, è inserito fra “I Borghi più Belli d’Italia”. Noi
scopriamo il suo fascino percorrendo le antiche stradine fino a giungere
all’imponente Cattedrale, eretta dal
Re normanno Ruggero II dal 1131 al
1240. I massicci torrioni squadrati,
che serrano la facciata, gli danno un aspetto severo che si addolcisce nel
caldo colore dorato della pietra. All’interno una grande immagine di Cristo è
contornata da preziosi mosaici su fondo oro.
E’
ora di pranzo ed entriamo nel Ristorante “Lo
Scoglio Ubriaco”, ubicato sul mare, dove gustiamo fette di pesce spada alla
griglia e la caponata di melanzane: tutto buonissimo.
Continuando
il nostro giro visitiamo il Lavatoio
medievale, scendendo un’ampia scala
di pietra lavica. Il Lavatoio,
interamente scavato nella roccia (usato fino a pochi anni fa) è la foce del fiume Cefalino che nasce sulle montagne
a 1000 metri d’altezza ed arriva a Cefalù
dopo un percorso sotterraneo di 12 Km. Usciamo dal borgo e ripresa “Giuditta”
sostiamo sul lungomare per ammirare ancora Cefalù
e gustarci i cannoli siciliani acquistati la mattina.
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Cefalù – Duomo
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Monreale – Chiostro
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Riprendiamo
il viaggio fino a giungere a MONREALE
parcheggiando in Piazza Duomo, dopo aver ricevuto il “benestare” della Polizia
Municipale preventivamente contattata. Per gli amici camperisti, privi di
disabili a bordo, si consigliano i PS evidenziati su questo sito.
La cittadina è posta sulle pendici di un monte che domina la Conca d’Oro ed è universalmente nota
per il suo magnifico Duomo normanno del 1174, un vero gioiello del
patrimonio artistico italiano. L’interno è rivestito, quasi interamente, da
colorati e splendidi mosaici su fondo
oro (6340 metri quadri) ai quali hanno lavorato
1400 uomini per 14 anni. Annesso al Duomo un bellissimo Chiostro quadrato di 47 metri per lato,
contornato da colonnine binate, tutte con ornamenti diversi le une dalle altre,
con intagli ad arabesco e mosaici. Il sole è tramontato e per la gioia di
Stefano facciamo sosta in un bar per l’aperitivo.
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Monreale – particolari del Chiostro
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Monreale - Duomo
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Nella
serata giungiamo a SEGESTA
dove troviamo il parcheggio segnalato chiuso. Ci spostiamo nella vicina Calatafimi-Segesta e sostiamo per la
notte nel parcheggio (un po’ in
pendenza) asfaltato ed illuminato subito fuori il paese.
Alle
9 siamo alla biglietteria di Segesta
dove ci informano che un bus navetta a pagamento (ogni 30 minuti) porta fino
all’anfiteatro, ma non è accessibile a persone su sedia a rotelle. Fatti i
biglietti d’ingresso ci consentono di andare al sito archeologico con il nostro
camper. Il Teatro, del III sec.
a.c., sorge sul Monte Barbaro e,
nonostante il soffiare di un forte vento freddo che ci fa rabbrividire, lo
spettacolo che ci appare, arrivati sul luogo, ci riempie di emozione. Il
paesaggio di fronte all’Anfiteatro è
di una bellezza struggente.
Con
il camper torniamo al parcheggio della biglietteria e percorrendo una salita a
gradoni, ornata da grandi agave, Egidia e Luisa arrivano ai piedi del magico Tempio Dorico. L’antica costruzione,
risalente al 430 a.c., sorge su una collina verde desertica, dominando il
paesaggio con la sua maestosa ed affascinante bellezza.
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Segesta – Anfiteatro
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Erice - Porta Trapani
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Ci
rimettiamo in viaggio, percorrendo una quindicina di chilometri di strada a
tornanti fino a giungere ad ERICE.
Questo piccolo gioiello medievale è arroccato sul monte omonimo a 751 metri
s.l.m. e parcheggiamo nei pressi di Porta
Trapani (cfr PS su questo sito). Sfidando il forte vento, ci incamminiamo
lungo la via principale, tutta in salita, fino a giungere in Piazza Umberto I. Lo sforzo di Pietro è
quasi titanico, le strade acciottolate
non agevolano il percorso. In una via laterale troviamo l’antico Ristorante “La Pentolaccia” dove entriamo, dopo
aver scalato con la carrozzina una diecina di gradini, con l’aiuto di due
camerieri. Finalmente al riparo dal vento, ci sediamo a tavola per gustare il
cous-cous al pesce (piatto tipico del locale) e la caponata di melanzane,
veramente ottima. Erice purtroppo
non è agevole per noi da visitare e così decidiamo di ripartire. Percorrendo la
via principale ci fermiamo in una fornitissima pasticceria dove acquistiamo
dolcetti alla pasta di mandorle e poco oltre, in un altro negozio, una
bottiglia di zibibbo ed alcune specialità siciliane. Arrivati al camper, nel
giro di pochi minuti, ci troviamo immersi nella nebbia che si sta abbassando
velocemente su Erice.
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Erice, sotto le nuvole
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Museo del sale
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Partiamo
subito e ridisceso il monte, possiamo vedere dal basso il borgo completamente
nascosto da una grande nuvola scura. Sulla strada che da Trapani va verso
Marsala il paesaggio è dominato dai mulini
a vento, utilizzati per la “cultura
del sale” e dalle saline. Lo
spettacolo è veramente affascinante: ampi specchi d’acqua, suddivisi da sottili
strisce di terra ed il susseguirsi di piccoli cumuli bianchissimi di sale,
alcuni ricoperti da tegole colorate, danno al paesaggio un incanto particolare.
Visitiamo il Museo del sale di NUBIA allestito in una vecchia Casa Salaria di circa 300 anni
fa. All’interno attrezzi, pannelli ed antiche foto che illustrano le fasi della
lavorazione, estrazione e raccolta del sale.
Da
qui le isole Egadi sono vicinissime,
ma non possiamo godere del paesaggio in quanto il vento continua a soffiare e
sta iniziando a piovere.
Ripartiamo
per MARSALA e raggiungiamo
l’area attrezzata “Albana Nautica”
(ex “Laguna Blu”), che ci viene aperta dal custode contattato telefonicamente
al n.3387676182 (si trova lungo la litoranea dello Stagnone; coordinate GPS: N.3750792
– E.1227922).
Domenica
27 dicembre 2009
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Ha
continuato a piovere tutta la notte ed anche il nostro risveglio è bagnato.
Facciamo colazione ed andiamo in Marsala
per acquistare bottiglie di Marsala
Florio e di Zibibbo Pellegrini.
Dopo aver fatto un po’ di spesa in un supermercato, partiamo verso AGRIGENTO. La pioggia ci
accompagna per tutto il viaggio e, a mezz’ora dalla città, ci fermiamo per il
pranzo. Dopo il caffè raggiungiamo il camping “Valle dei Templi”, con bagni e docce per disabili, in Viale
Emporium, 192 - San Leone –
Agrigento; tel. 092411115; www.campingvalledeitempli.com.
Mentre ci sistemiamo un forte vento allontana le nuvole e finalmente smette di
piovere. Ceniamo al “Leon d’Oro”,
ristorante di fronte al campeggio, con antipasti siciliani ed una buona pizza.
Durante
la notte il vento ha continuato a soffiare con forza ed alcuni cani hanno
abbaiato a lungo! Comunque il nostro risveglio è rallegrato da una bella
giornata di sole. Percorrendo la SS15
si può avere una splendida veduta d’insieme della città di Agrigento dominante sulla famosa Valle dei Templi. Percorriamo la strada panoramica per
entrare poi nel sito archeologico. Egidia e Luisa visitano l’area orientale
percorrendo la Via Sacra dove si
ergono i Templi di Giunone, della Concordia e di Ercole.
Gli antichi edifici risalgono al VI-V Secolo a.c. e l’intera valle, di una
bellezza unica, è stata dichiarata dall’Unesco
Patrimonio dell’Umanità.
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Agrigento – Valle dei Templi
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Villa Romana del Casale – Mosaici
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Verso
mezzogiorno partiamo per PIAZZA
ARMERINA, ma dopo pochi chilometri, a causa di una deviazione per
lavori, ci troviamo costretti ad attraversare Favara per dar “retta” al navigatore satellitare. (Sconsigliamo gli
amici camperisti dal fare questa esperienza, ma per coloro che amano il brivido
e vogliono provare, diciamo solo: attenti agli spigoli del camper!). Quando
finalmente riprendiamo la statale, il nostro viaggio prosegue in un paesaggio
che ci lascia senza parole: è talmente bello che non riusciamo a trovare le espressioni giuste per spiegare quello che
ammiriamo.
Dopo
una breve sosta per il pranzo, entriamo in Piazza
Armerina ed anche qui non è consigliabile avventurarsi con il camper, se
non volete provare brividi lungo la schiena. Come detto all’inizio, Stefano è su una sedia a rotelle e quindi, quando
è possibile, cerchiamo sempre di fermarci non distanti da dove vogliamo andare.
Se invece c’è modo e possibilità di prendere un mezzo pubblico (per Stefano è
sempre una gioia) lasciamo volentieri il camper lontano e certamente dove non
crea fastidio e/o intralcio. In questo caso avevamo in programma di
visitare Piazza Garibaldi ed il Duomo, ma vista l’impossibilità di un
idoneo parcheggio per il nostro mezzo, preferiamo rinunciarci!
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Agrigento - Valle dei Templi
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Villa Romana del Casale – Mosaici
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Quando
finalmente usciamo dalla cittadina raggiungiamo, dopo 6 Km, la “VILLA ROMANA DEL CASALE”. Sono
circa le 16:00 e stanno per chiudere l’ingresso; riusciamo però a fare i
biglietti ed entriamo nel complesso archeologico. E’ una Villa di età imperiale considerata la più importante
testimonianza della civiltà romana in Sicilia e la datazione appartiene al
III-IV secolo. Il grande edificio fu sepolto dal fango di un’alluvione nel 1161
ed è stato riscoperto solo agli inizi del ‘900. I diversi ed ampi ambienti sono
tutti decorati con splendidi mosaici
pavimentali (3500 metri quadrati). La varietà dei soggetti e la
molteplicità dei colori sono un prezioso documento sui costumi dell’epoca e l’Unesco ha dichiarato il sito Patrimonio dell’Umanità.
Per
la notte sostiamo nel tranquillo parcheggio di VILLA CAMMARATA che dista solo pochi chilometri.
Il
Museo “E. Cammarata” è all’interno
di una bella e antica Villa
settecentesca considerata bene di
valore storico. Nelle varie sale sono esposti collezioni di oggetti rari,
riguardanti tutte le culture che hanno avuto a che fare con la Sicilia. Mobili
del periodo rinascimentale e neoclassico di metà ‘800, resti di sculture di
epoca romana, antichi orologi, collezioni di minerali, conchiglie e pietre dure
ed ancora maioliche risalenti al medioevo, oggetti di arte orientale, dipinti e
raffinati intarsi. In sintesi una splendida collezione da vedere.
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Villa Cammarata
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Caltagirone - Scala S.Maria
del Monte
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Terminata
la visita ci rimettiamo in viaggio e lungo la strada possiamo vedere immense
piantagioni di fichi d’india. Nei pressi di una di queste ci fermiamo, avendo
notato un furgone aperto con esposte cassette pieni di fichi. Il proprietario
ci spiega che la piantagione è sua e nel frattempo con un coltellino apre
alcuni frutti e ce li fa assaggiare: sono dolcissimi e profumati. Ne
acquistiamo una cassetta e ripartiamo per CALTAGIRONE
dove parcheggiamo nel PS “San Giovanni” (funzionante
solo la fontanella) lungo la circonvallazione di ponente, vicino al centro
storico.
La
città è situata a 608 metri s.l.m. ed è nota
nel mondo per la lavorazione delle ceramiche artistiche. Lungo le strade ci
sono tantissime botteghe e laboratori artigiani colmi di oggetti in terracotta
coloratissimi. Quando giungiamo ai piedi della Scala di Santa Maria del Monte rimaniamo affascinati dalla sua
straordinaria bellezza. I 142 gradini
sono tutti ornati da piastrelle, realizzate a mano, in
maiolica colorata ed ogni alzata è diversa dalle altre, un vero capolavoro
artistico. In maggio la Scala è lo
scenario dell’Infiorata ed in
luglio, nelle notti di San Giacomo,
si tinge di magia con migliaia di lumini, in colori diversi, che formano motivi
decorativi. Visitiamo diversi presepi
animati, con statuine in ceramica di
mirabile fattura e bellezza. Dopo aver mangiato dei panini, continuiamo la
nostra visita fino a giungere al lungo Ponte
di San Francesco, ornato di piastrelle in ceramica.
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Caltagirone – Ponte S.Francesco
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Caltagirone – Chiesa S.Francesco
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Nel
pomeriggio arriviamo a RAGUSA
dove sostiamo per la notte nel parcheggio
“Tabuna”, dietro la Questura
(posto tranquillo, su asfalto e completamente illuminato; coordinate GPS: N.
3654853 – E. 01443646).
Mercoledì
30 dicembre 2009
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Dopo
colazione andiamo a RAGUSA IBLA
e lasciamo “Giuditta” nel parcheggio adiacente Corso Don Minzoni (più avanti c’è un
altro parcheggio in forte pendenza, dove alcuni camper hanno passato la notte)
Ibla, centro storico della città di Ragusa, è la zona più antica,
ricostruita dopo i terremoto del 1693, ha un aspetto decisamente barocco.
L’assetto viario, con i suoi stretti vicoli e le scalinate, ha mantenuto
intatto il vecchio impianto medievale. Visitata la Chiesa Anime del Purgatorio proseguiamo per Via del Mercato, molto più
agevole per noi, fino a giungere in Piazza
Duomo. La Cattedrale, dedicata a
San Giorgio, si erge in cima ad una
scala monumentale. Proseguendo per Corso
IIV Aprile arriviamo in Piazza Pola,
dove è situata la Chiesa di San
Francesco e, accanto, il “Commissariato di Polizia” (in realtà sede di
uffici comunali) reso famoso dal serial televisivo il “Commissario Montalbano”.
Tornando
in Piazza Duomo vediamo un trenino turistico
pronto a partire. Per la gioia di Stefano saliamo tutti e facciamo un bel giro
di 35 minuti che ci consente di vedere alcune parti della città ancora non
visitate ed anche il territorio fuori le mura, caratterizzato da masserie sparse
per la campagna e splendidi muretti a
secco.
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Veduta di Ragusa Ibla
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Ragusa Ibla –
Piazza Pola
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Per
il pranzo andiamo a MARINA DI RAGUSA
sostando lungo il mare; c’è un bel sole ma è ancora una giornata ventosa.
Riprendiamo il viaggio, seguendo la litoranea fino a Pozzallo,
con da una parte il mare e dall’altra grandi piantagioni di agrumi.
Nel
tardo pomeriggio arriviamo a NOTO
e ci sistemiamo nell’area di sosta attrezzata “Noto Parking” (in contrada Faldino), fra alberi carichi di limoni e mandarini.
L’area, tra le altre cose, offre: carico
d’acqua potabile, scarico acque grigie/nere, docce (anche una con acqua calda,
ma scomoda per i disabili), lavatoi, servizi igienici, allacciamento elettrico
ed i proprietari sono disponibili ed accoglienti; per informazioni tel.
3288065260 – 3209778979 coordinate GPS: N. 3688356 E. 01508498. L’area fornisce anche un servizio gratuito
di navetta: un pulmino che fa la spola tra il centro e l’area ogni ora (non
è attrezzato per disabili su carrozzina, ma noi gliel’abbiamo fatta con la
“forza delle braccia”). Naturalmente ne approfittiamo subito e la vista di Noto di notte, tutta illuminata, ci
abbaglia con la sua dorata bellezza. Camminiamo lungo la strada principale
avendo la sensazione di trovarci in una magica favola. Per l’ora di cena
torniamo al camper con il solito pulmino che è venuto a riprenderci dove ci
aveva lasciati.
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Ragusa Ibla –
Duomo
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Noto – Palazzo Ducezio
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Pensavamo
di passare una notte tranquilla tra gli alberi, ma alcuni cani hanno abbaiato
quasi tutta la notte, svegliandoci spesso.
Appena
fatta colazione, saliamo sul pulmino
ed in pochi minuti siamo nei pressi di Porta
Reale, maestoso ingresso al centro
storico di Noto. La città è stata
definita “Perla del Barocco” e dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Ricostruita
dopo la distruzione di Noto Antica, a seguito del devastante
terremoto dell’11 gennaio 1963, la Noto
di oggi è il trionfo del barocco siciliano. La pietra utilizzata per la costruzione dei monumentali
edifici, proveniente dalle cave dei vicini Monte
Iblei, con il suo caldo colore dorato la rende
magica e bellissima a qualsiasi ora del giorno, al tramonto ed alla soffusa
illuminazione della notte. Su Corso V.
Emanuele III si ergono i maggiori edifici civili e religiosi: la Chiesa di San Francesco, preceduta da un’ampia scalinata, con l’annesso
convento. Poco oltre la Basilica del
SS. Salvatore con ampio sagrato ed
il Monastero, oggi sede della Galleria d’arte contemporanea,
fronteggiano la Chiesa di S. Chiara.
Lo
spazio centrale della città si apre in Piazza
Municipio: da un lato il Duomo
si erge in cima ad una imponente scalinata a tre rampe e di fronte il Palazzo Ducezio,
sede del Municipio, dove visitiamo la Sala
degli Specchi, splendido salone di rappresentanza ricco di stucchi ed ori.
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Noto - Duomo
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Noto – Villetta d’Ercole
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Proseguendo
incontriamo la Chiesa di S. Bartolomeo,
con annesso Collegio dei Gesuiti, di fronte alla quale si snoda Via Nicolaci
o “Salita del Principe” con
l’omonimo palazzo decorato con superbi balconi barocchi. In prospettiva la via
è chiusa dalla monumentale facciata della Chiesa
di Montevergine. Ogni anno, in
questa strada, la terza domenica di maggio, vi si svolge l’Infiorata, considerata la più bella manifestazione dell’intera
isola.
Proseguendo
arriviamo in Piazza XVI Maggio dove sorge il Teatro
V. Emanuele nel quale si svolgono concerti e l’annuale stagione teatrale;
di fronte la Villetta d’Ercole con
al centro una bella fontana. Da qui ripercorriamo il Corso a ritroso e ci fermiamo in una splendida pasticceria per
acquistare dolcetti a base di pasta di mandorle. Possiamo ancora ammirare la
bellezza di questa città e siamo certi che rimarrà a lungo nei nostri ricordi.
Tornati al camper prepariamo il nostro cenone di fine anno a base di zampone,
lenticchie, vino rosso siciliano, panettone e spumante.
E’
stata una nottata di luna piena con cani che hanno abbaiato a lungo, mentre i
botti ed i fuochi artificiali si sono protratti quasi fino all’alba.
Subito
dopo colazione partiamo per SIRACUSA
ed arrivati sull’isola di ORTIGIA,
lasciamo “Giuditta” nel parcheggio
di Porta Marina (non è consigliabile
ai mezzi ingombranti). L’isolotto, centro storico della città, collegato alla
terraferma da ponti, è sempre stato uno dei luoghi-simbolo più appassionanti
della Sicilia. Percorriamo il perimetro esterno seguendo lo splendido lungomare
fino a giungere alla Fonte Aretusa. E’ una fonte di acqua dolce, proveniente da
una grotta, dove cresce rigoglioso il papiro, la cui lavorazione è una antica
tradizione dell’isola.
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Siracusa
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Siracusa – Tempio di Apollo
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Passiamo
dalla punta estrema, protesa sul mare, dove spicca la mole del Castello Maniace
del XIII secolo. Entriamo poi nel dedalo di piccole stradine che ci conducono
fino in Piazza Duomo: quello che ci
appare davanti agli occhi è una visione spettacolare. Tutto intorno è un
susseguirsi di imponenti palazzi in stile barocco sui quali troneggia la Cattedrale, anticamente Tempio di Athena (del V secolo a.c.).
Il Duomo è una vera magnificenza
architettonica, sia esterna che interna.
Continuando
il nostro giro arriviamo in Piazza Archimede dove al centro domina la Fontana di Artemide. In Piazza Pancali possiamo ammirare i
ruderi, risalenti al VI secolo a.c., del Tempio
di Apollo.
Ripresa
“Giuditta” entriamo in Siracusa e
parcheggiamo nei pressi del Santuario
della Madonna delle Lacrime. L’immensa costruzione a forma di cono, alta 60
Mt. è un edificio recente, sorto sul luogo dove nel 1953 si sarebbe svolto il “Miracolo della Lacrimazione” di
un’immagine della Madonna.
Raggiungiamo
poi il Parco Archeologico della Neapolis ricco di resti degli edifici
dell’antica città greca.
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Ortigia
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Taormina – Teatro Greco
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Dopo
aver sostato per il pranzo ci mettiamo in viaggio fino a giungere a GIARDINI NAXOS; nel “Parking
Lagani” è tutto pieno ma ci consentono di
lasciare lì il camper nell’attesa che si liberi un posto. Nel frattempo ne
approfittiamo per fare una passeggiata fino al porto e poi lungo il mare con
sosta ad un bar affollatissimo per un aperitivo, Tornati all’area ci sistemiamo
per la notte e ceniamo sul camper. Questa AA
si trova in zona Recanati, Viale Stracina 20
– tel. 3483730059, dispone, tra le altre cose, di docce calde, servizi igienici
anche per disabili (bagno grande con una doccetta ad uso bidet) lavatoi etc.; i
titolari sono davvero cordiali, disponibili ed accoglienti.
Non
lontano dal Parking c’è una fermata
dell’autobus ed arrivati lì constatiamo purtroppo che i mezzi pubblici non sono
accessibili a persone su sedia a rotelle. Poco dopo arriva un Taxi-pulmino ed accordatici con l’autista (Franco cell.
3382600870) per il prezzo della corsa (40 euro a/r) ci facciamo portare al
centro di TAORMINA. E’ una
bella giornata di sole ma da giorni continua a soffiare il vento, ed oggi è
particolarmente freddo e fastidioso. La cittadina si sviluppa sulle pendici del
Monte Tauro
a 200 metri d’altezza, in una posizione panoramica stupenda e, mentre
percorriamo la strada in salita, possiamo ammirare il fantastico spettacolo
della Baia delle Sirene, l’Isola Bella e il Capo di Sant’Andrea.
Entriamo
in città da Porta Messina e la prima
sosta la facciamo al Teatro Greco Romano.
L’antico edificio, del III e II secolo a.c., è in parte scavato nella roccia e
si affaccia su un panorama fantastico che spazia sull’Etna, il Monte Mola e fino alla costa della Calabria.
Torniamo in Piazza V. Emanuele II,
dove c’è il Palazzo Corvaja,
costruzione del ‘400 e la Chiesa di S. Caterina. Percorrendo Corso Umberto I, strada principale
della cittadina, dalla quale si diramano infiniti vicoli di antico fascino,
arriviamo in Piazza IX Aprile: è la
terrazza panoramica di Taormina con
una meravigliosa vista.
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Taormina
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Passando
dalla Porta di Mezzo, sovrastata dalla
Torre dell’Orologio entriamo nell’antico borgo medievale. In cima ad una lunga
scalinata c’è Palazzo Ciampoli e poco oltre il Duomo di San Nicolò,
austera costruzione merlata del ‘200, fronteggiato da una bella fontana del
‘600. Arriviamo fino a Porta Catania
dove possiamo ammirare il Palazzo dei
Duchi di S. Stefano e la ex Chiesa
di S. Antonio dove c’è in esposizione un enorme presepe permanente.
Tornando
indietro nel Corso entriamo al Ristorante “Ciclope” dove mangiamo
antipasti e secondi di pesce con patate grigliate e parmigiana di melanzane.
Coroniamo l’abbondante pasto con una buonissima cassata siciliana! Tornati a
Porta Messina chiamiamo telefonicamente il Taxi-pulmino
che arriva in circa 20 minuti e ci riporta al “Parking Lagani”.
Ci
svegliamo presto, dopo una nottata tranquilla ed alle 8:00 siamo già in viaggio
verso Messina. Quando arriviamo
all’imbarco dei traghetti “Caronte”
troviamo lunghe file di automezzi in attesa e, verso le 9:40, finalmente ci
imbarchiamo per sbarcare, 20 minuti dopo, a Villa S. Giovanni in Calabria.
Abbiamo
impiegato quasi 10 ore per
percorrere la SA-RC, un incubo di
code a causa dei tanti cantieri, che vogliamo dimenticare al più presto.
Arrivati
a CASSINO (FR) usciamo
dall’autostrada e raggiungiamo il “Parking
Europa” dove sostiamo per la notte (Via
Agnone, 5 – tel. 3281965168 ; coordinate
GPS: N. 4128583 – E. 1350150; N.B. Il gestore consiglia di scegliere sul
navigatore GPS il percorso via Superstrada SS630).
Ci
rimettiamo presto in viaggio verso casa ed in prossimità di Orvieto
un’abbondante nevicata ci dà il “bentornati” accompagnandoci fino a Prato, dove
arriviamo verso l’ora di pranzo.
Il
nostro viaggio in Sicilia è finito.
Questa regione ci ha completamente affascinati con le sue bellezze naturali: il
mare incontaminato, le coste pittoresche, le colline ricche di vegetazione, le
grandi piantagioni di agrumi, oliveti, vigneti e fichi d’india, i possenti
gruppi montuosi, un insieme paesaggistico così bello che ci ha stregato. La sua
antica storia, con l’avvicendarsi di diverse civiltà, l’ha resa ricca di
magnifiche testimonianze e monumenti. Le sue città barocche, la sua gastronomia
e pasticceria ci hanno allietato e meravigliato durante tutto il viaggio. In questi
giorni abbiamo amato questa isola splendida che ci ha dato tanto, mostrandoci
tutto, anche il suo lato meno bello. Lo diciamo con un po’ di tristezza ma, in
alcune zone limitate dell’isola, abbiamo visto discariche a cielo aperto,
spazzatura abbandonata lungo le strade statali, tanti cani randagi (abbandonati?) che si aggiravano alla ricerca
di cibo ed alcuni di loro morti
investiti dalle auto. Per quanto riguarda la segnaletica stradale abbiamo
constatato che è molto carente ed in alcuni tratti inesistente. Tutto questo, a
volte, ha smorzato inevitabilmente il nostro entusiasmo.
Siamo certi che
in futuro la Sicilia raggiungerà l’eccellenza che merita e noi non
dimenticheremo mai tutte le splendide emozioni che ci ha regalato.
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