Penisola Iberica 2012 - Portogallo
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di
Luisa e Pietro Sergi
Quest’anno la meta del nostro viaggio è il Portogallo, situato nella parte più ad
ovest della Penisola Iberica, per tre quarti contornato dall’oceano Atlantico e
per il resto confinante con la Spagna. Per raggiungerlo dobbiamo quindi
attraversare la Spagna, la “caliente tierra” che ci
aveva tanto conquistato nel nostro precedente viaggio (vedi ns. diario cliccando qui).
Siamo incuriositi ed
impazienti di visitare una terra come il Portogallo, della quale conosciamo
pochissimo, ma che dal materiale consultato c’è apparsa molto affascinante ed
interessante.
Abbiamo ritenuto più pratico
dividere il nostro viaggio in due diari distinti, uno per il Portogallo ed uno
per la Spagna, al fine di evidenziare al meglio le tante peculiarità che
caratterizzano e distinguono queste due belle Nazioni. Nel diario che segue,
quindi, si parla soltanto dell’itinerario portoghese.
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Itinerario completo
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Per conoscere l’equipaggio clicca qui.
Entriamo in Portogallo
provenendo da Santiago de Compostela (Spagna) e, per adeguarci al fuso orario
della nazione, regoliamo i nostri orologi 1 ora indietro. La pioggia ci ha
accompagnato per tutto il viaggio, fino al Camping
Orbitur di VIANA
DO CASTELO. Passiamo un rilassante pomeriggio sotto la veranda,
facendo sporadiche visite all’oceano che è ad un centinaio di metri da noi, collegato
al campeggio da una passerella di legno. Per la gioia di Stefano ceniamo al
ristorante con “pescados panado
e patatine”.
Dopo la giornata piovosa di ieri oggi c’è un bel sole e tira
un po’ di vento. Un’ultima occhiata all’oceano e siamo pronti per partire in
direzione di Monte Santa Luzia, distante da Viana
circa 5 Km. Si sale una comoda strada tra boschi che profumano di pino ed
eucalipto, fino a 300 metri di altezza (c’è anche una funicolare) e la vista da
lassù sulla città, l’oceano e l’estuario del fiume Lima é veramente suggestiva.
La Chiesa omonima domina il paesaggio e, al suo interno, c’è un ascensore che
conduce fino alle cupole per apprezzare ancora di più la bellezza della veduta
panoramica.
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Viana do Castelo - Santa Luzia
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Riscendiamo il monte e lasciamo Giuditta nel grande parcheggio dell’Agonia di Viana, vicinissimo al centro storico.
Passando dalla Chiesa rinascimentale di São Domingos
(XVI Sec.), entriamo nel Bairro antigo
da Rua Espregueira,
costeggiata da bei palazzetti le cui facciate sono interamente rivestite di
piastrelle in ceramica, preziose nei loro colori e decori, nella più classica
architettura portoghese.
E’ qui che per la prima volta vediamo gli “azulejos”, piastrelle di ceramica
bianca decorate in blu cobalto che, unite insieme, formano preziose
composizioni. Dal XV secolo, l’azuleio, è una
fondamentale componente del patrimonio artistico ed architettonico del
Portogallo.
Giungiamo in Praça da
República, gremita di turisti e di persone
vestite di coloratissimi costumi tipici del luogo. Nella piazza ci sono: la
Fontana Chafariz del 1553 e diversi palazzetti del
‘500 tra i quali l’Hopital da Misericòrdia,
con l’attigua Chiesa, ed il Municipio.
Proseguiamo lungo Rua da Bandeira
dove si affacciano negozi, bar e ristoranti e belle facciate piastrellate. Ad
un uomo del posto chiediamo l’informazione su una via e lui immediatamente ci
fa da guida, conducendoci per suggestive stradine, mostrandoci la Capela das Malheiras (16° Sec.), la Cattedrale (15° sec.) e l’Ufficio Informazioni, situato nell’antico
Ospizio (15° sec.) che ancora
conserva un piccolo e delizioso cortile interno. La nostra conversazione si è
svolta con un misto di parole portoghesi-italiane-spagnole
e tanti gesti! Facciamo per salutare la nostra gentilissima “guida” ma lui
decide di accompagnarci, fino a Piazza della Repubblica e lì ci lascia a
guardare i balli folkloristici che ogni sabato (da aprile ad agosto) animano la
cittadina. E’ ormai ora di pranzo ed entriamo nel ristorante “Cafè Filipe” (Rua
da Bandeira 50°) dove una sorridente ed affabile
signora ci serve la sua specialità: bacalhau a la Filipe. Abbondante, buonissimo, indimenticabile!
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Viana do Castelo
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Dopo l’ottimo pasto facciamo una bella passeggiata, sotto un
sole rovente, fino al camper ed in 30 minuti siamo a PONTE DE LIMA. Lasciata Giuditta nel
grande parcheggio lungo il fiume (accanto ad un drappello di “guardie romane”),
saliamo sul trenino turistico che, traballando sull’acciottolato, attraversa
tutto il Ponte Romano, si insinua fra strette stradine, tra i vigneti e nei
pressi del Giardino Botanico oltre il fiume, per poi tornare indietro,
ripassando sul ponte. Quando scendiamo siamo frastornati dal rumore del trenino
traballante e controlliamo che le ossa del nostro corpo siano tutte al loro
posto. Da allora abbiamo coniato una nuova minaccia: attento, ti faccio fare
un giro sul trenino di Ponte di Lima! Scherzi a parte, Ponte de Lima è un
grazioso paesino che vanta un antico Ponte
Romano, costruito sul Rio Lima, veramente spettacolare. Facciamo un giro
nel centro storico e ci fermiamo ad un bar della piazza principale, dalla quale
si gode una bella vista sul ponte e sul fiume. Passiamo la notte nel viale
alberato, lungo la riva e dopo cena possiamo ammirare il ponte illuminato.
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Ponte de Lima
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Arriviamo a LINDOSO, una cittadina situata a 462 metri
d’altezza circondata da coltivazioni di viti e mais, nelle prime ore della
mattina. Parcheggiamo il camper nella piazzetta deserta, a pochi metri dagli Espigueiros,
antichi granai in granito per la conservazione del mais. Rimaniamo incantati a
guardare lo spettacolo: i granai, circa 60, sono schierati su una piattaforma
rocciosa, ai piedi dell’antico castello, formando una strana concentrazione,
somigliante ad un cimitero di piccoli edifici in granito, sospesi su pilastrini
di pietra. Risalenti al XVIII secolo servivano per lo stoccaggio e la
conservazione del mais della comunità. Le feritoie laterali consentivano la
giusta aerazione per l’essiccazione, la posizione elevata dal suolo evitava ad
inondazioni ed animali di rovinare il contenuto dei granai, mentre le croci ed
altri simboli arcaici sopra i tetti erano posti a protezione del raccolto. Ci
aggiriamo lentamente fra gli Espigueiros provando
strane sensazioni provenienti, con il vento, da tempi lontani.
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Lindoso - Espigueiros
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Lindoso - Castello
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Ci rimettiamo in viaggio verso Braga per andare a vedere il SANTUARIO BOM JESUS DO MONTE. Arriviamo ad un
vasto parcheggio da dove parte la funicolare che porta al Santuario. L’addetto ci
spiega che una volta arrivati in cima, all’uscita della funicolare, ci sono
circa 20 scalini, impossibili da superare con una sedia a rotelle. Ci
consigliano di andare su con il camper ma quando arriviamo là tutti i parcheggi
sono pieni e quindi siamo costretti a ridiscendere. Arrivati all’altezza del Parador un
piccolo slargo della strada ci consente di parcheggiare per alcuni muniti.
Possiamo così ammirare la celebre “Escadaria”, la monumentale scala barocca che conduce al
monastero. Realizzata tra il ‘700 e ‘800 ha un dislivello di 116 metri ed una
visione prospettica architettonica molto affascinante.
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Santuario Bom Jesus do Monte - Escadaria
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Ancora un’ora di viaggio ed arriviamo a MADALENA (Porto) al Camping Orbitur dove ci sistemiamo per
la notte.
Ci alziamo presto per andare alla scoperta di PORTO,
città di antichissime origini, risalenti all’VIII
secolo a.C. e celebre, da secoli, per il vino a cui ha dato il nome. Il suo
centro storico è stato iscritto dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità.
Nei pressi del campeggio saliamo sull’autobus nr.906 ed
immediatamente ha inizio un viaggio irreale! L’autobus sfreccia traballando su
stradine in acciottolato strettissime, sfiorando con gli specchietti laterali
le porte e le finestre delle case di tutti i paesini che attraversiamo. Dopo
circa 45 minuti di questa allucinante gimkana siamo felici di scendere
all’ultima fermata: Trindade.
La città di Porto
racchiude il suo nucleo più antico nella parte alta della collina,
distendendosi verso il basso fino alla riva del fiume Douro. Decidiamo quindi di
partire da Praça Trindade
e scendere lentamente fino alla Ribeira, e fare così un tragitto più agevole e meno faticoso
spingendo la sedia a rotelle. La Chiesa
della Trinità è una delle più imponenti della città, oltrepassata la quale
si entra in Piazza della Libertà
dove nella parte alta si erge il Municipio,
con una torre di 70 metri e, in quella bassa, la statua del Re Pedro IV.
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Porto – Piazza della
Libertà
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Porto - Chiesa do Carmo
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La percorriamo in tutta la sua lunghezza ed in fondo saliamo
sul bus turistico che ci consente di
ammirare gran parte della bella città di Porto: il Ponte Luìs I, Praça da Batalha, con l’edificio della
Posta ed il Teatro Nazionale, la
bella Chiesa di San Ildefonso
esternamente rivestita d’azulejos, la
Chiesa do Carmo
con la facciata rococò ed il muro laterale decorato con un magnifico pannello
d’azulejos del 1912.
Al di là del Ponte di
ferro, Luìs I, (lungo 172 metri, spettacolare simbolo di
Porto) il tour prosegue tra
le vie di Vila Nova de Gaia, ricca di cantine del
famoso vino Porto e da dove si ha una magnifica vista della città. Terminato il
giro turistico riprendiamo la nostra passeggiata costeggiando la Chiesa Dos Congregados ornata di azulejos ed entrando poi nella Stazione
di São Bento il cui vestibolo è un vero incanto:
una meravigliosa decorazione di azulejos
riveste tutte le pareti dell’atrio. Proseguiamo per la Rua das Flores e giù per ripide discese fino
a Plaça de Ribeira,
sulle rive del fiume Duoro. La veduta della città e
del fiume è veramente fantastica ed in quella deliziosa cartolina ci sediamo ai
tavolini di un bar e pranziamo. Le rabelos, tipiche barche di legno per il trasporto del vino,
si dondolano pigramente sul fiume e le colorate facciate delle case si
specchiano nell’acqua.
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Porto – la Ribeira
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Porto – Ponte di ferro Luìs I
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Passeggiando lungo il molo possiamo ammirare il Postigo do Carvão,
l’unica antica porta rimasta delle 18 della Muraglia Fernandina del XIV secolo.
Torniamo verso il Ponte di Ferro, lo attraversiamo per arrivare a Vila Nova de Gaia situata sull’altra riva
del Duoro dove si susseguono le numerose cantine del
famoso “Vinho do Porto”. Il sole è a picco e fa
caldissimo; dopo essere riparati all’ombra di un bar per bere qualcosa di
fresco risaliamo sul “mitico” autobus nr.906, a quell’ora stipato di persone, e
ci facciamo strapazzare fino al Camping Madalena. La
città di Porto è veramente deliziosa
e ce ne siamo innamorati, ma gli dedichiamo una sola giornata, poiché non è
agevole poterla girare con una sedia a rotelle.
Passiamo la mattinata in viaggio, con sosta per la spesa a Esmoriz e nel
primo pomeriggio siamo al Camping
Orbitur di SÃO
PEDRO DE MUEL. Il termometro del camper segna 38° all’ombra, non ci
resta che sonnecchiare al fresco degli alberi e la sera ceniamo al ristorante
del Camping.
Partiamo presto e la prima sosta la facciamo a BATALHA
per visitare il Monastero, decretato
dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. La costruzione dell’edificio iniziò nel
1386 e durò per quasi due secoli. Ha una architettura maestosa, di un colore
rosa-dorato, un capolavoro dell’arte gotica-manuelina.
Visitiamo prima la Cappella Incompiuta,
di forma ottagonale, separata dal resto del Monastero, dove sono tumulati il Re
Edoardo e la moglie Eleonora D’Aragona. Attraverso un maestoso portale si entra
nella lunga navata, che colpisce per la vertiginosa altezza delle volte e per
la mancanza d’ornamenti, mentre il coro è adorno di vetrate del XVI secolo.
Molto bello il Chiostro di Giovanni I,
ricco di sculture in stile gotico, dal quale si accede alla Sala Capitolare, dove due sentinelle
stanno di guardia alla tomba del Milite Ignoto. Adiacente al Chiostro reale c’è
il più sobrio Chiostro di Alfonso V.
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Monastero di Batalha
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Al termine della visita andiamo a FATIMA, dove si trova il santuario
più celebre al mondo. Sull’immensa spianata si erge la Basilica in stile neoclassico, prolungata da ambo i lati da un
portico semicircolare. Al suo interno ci sono le tombe dei tre pastorelli,
protagonisti delle visioni della Madonna: Francesco,
Giacinta e
Lucia. Su un lato del grande
piazzale c’è la Cappella delle
apparizioni dove, il luogo esatto, è indicato da una statua della Madonna
posta su una colonnina di marmo.
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Fatima
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Nel primo pomeriggio giungiamo ad ALCOBAÇA, una graziosa cittadina che
vanta una delle più belle abbazie cistercensi del medioevo: il Monastero di Santa Maria. La lunga
facciata (circa 220 metri) si compone di tre parti: la Chiesa e le due ali
laterali che accoglievano gli appartamenti reali e le dimore dei monaci.
Dall’esterno non è possibile immaginare lo splendore dell’architettura che si
cela al suo interno. La Chiesa,
Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, custodisce le tombe trecentesche dei reali
Ines de Castro e Pietro I e da una navata laterale si accede alla Sala dei
Re, decorata con magnifici azulejos.
Nell’affascinante Chiostro si apre
la Sala Capitolare e poco oltre una
scala conduce al dormitorio, vasta
sala a tre navate lunga 50 metri. Sorprende la monumentale cucina, alta 18 metri, con pareti e soffitti rivestiti di ceramica
bianca e due enormi camini. Il refettorio
è una bella sala, con copertura a volte, dove nello spessore del muro è stata
ricavata una scaletta che porta al pulpito. Sostiamo un po’ nell’ampia piazza
di fronte al Monastero dove tanti piccoli negozi vendono la tipica ceramica
bianca con decorazioni blu (azulejos),
prodotta nella zona.
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Alcobaça – Monastero di Santa
Maria
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Nel tardo pomeriggio arriviamo ad ÓBIDOS dove ci fermiamo, per la
notte, nell’area di sosta nei pressi dell’antico acquedotto del XVI secolo.
Óbidos
è un variopinto borgo che ha conservato intatto nei secoli l’aspetto ed il
fascino medievale. Le mura di cinta hanno un perimetro di circa 1.600 metri e
sono facilmente percorribili. Entriamo da Porta
da Vila, rivestita da splendidi azulejos e l’impatto visivo del borgo,
che si snoda dalla Rua Direita in
strette vie tortuose fiancheggiate da case bianche, incorniciate da fasce blu o
gialle, finestre manueline, gerani e buganvillee è
veramente spettacolare. Sotto la via principale si apre la graziosa piazza dove
c’è una fontana, con sopra il Pelourinho (l’antica gogna) e la Chiesa Matriz de Santa Maria interamente
rivestita di azulejos del XVII secolo. Giriamo incantati
per le stradine che offrono deliziosi scorci, mentre i tanti piccoli bar
invitano i turisti ad assaggiare la Ginja, un liquore di ciliegie servito in bicchierini di
cioccolato.
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Óbidos
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Óbidos - Chiesa Matriz de Santa Maria
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Lasciamo questo bellissimo borgo dopo averlo girato in lungo
ed in largo e, messa in moto Giuditta, partiamo per ERICEIRA, entrando nel vasto camping
omonimo sul mare. Passiamo il pomeriggio a lottare con il vento che vuole
portarci via la veranda (purtroppo ne abbiamo bisogno, non c’è ombra dove ripararsi!)
e la sera andiamo a cena al Ristorante “Cesar
Marisqueira” situato di fronte al campeggio,
panoramico sull’Oceano Atlantico. Hélio ci consiglia la specialità del locale e, dopo averci
messo i bavaglini e portato gli attrezzi necessari, ci serve un enorme piatto
di crostacei, buonissimi, dei quali ne facciamo una vera scorpacciata.
All’uscita dal ristorante dobbiamo affrontare un vento freddo e fortissimo che
ci fa dubitare, per tutto il lungo tragitto, di arrivare sani e salvi fino al
camper!
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Ericeira
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“Cesar Marisqueira” – utensili per crostacei
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Arriviamo a SINTRA verso le 9,00 e siamo fortunati a trovare
un parcheggio in Praça da Repùblica, proprio davanti al Palàcio Nacional. La città è stata per secoli
residenza dei reali portoghesi e, ancora oggi, è luogo di villeggiatura delle
grandi famiglie lisbonesi. Nel 1995 il “paesaggio
culturale” della città è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dall’UNESCO.
Mentre Stefano e Pietro si siedono ad un bar della piazza, Luisa ed Egidia
visitano il Palazzo (non accessibile ai disabili) il cui interno è bellissimo,
con mirabili decorazioni di azulejos
del XV-XVI secolo che adornano la Sala
da pranzo, la Cappella e la Sala delle Sirene. La Sala dei Blasoni è coperta da un
magnifico soffitto a cupola decorato con stemmi gentilizi, mentre la Sala delle Gazze ha un soffitto
dipinto, decorato con piche, del XVII Secolo. E’ praticamente impossibile
girare con la carrozzina per le stradine in acciottolato che si diramano in
salita ed in discesa dalla piazza, quindi dopo esserci aggirati un po’ nei
paraggi andiamo verso la Serra di Sintra
per visitare il Palàcio Nacional da Pena.
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Sintra – Palàcio Nacional
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Abbarbicato su una delle sommità della Serra il palazzo è un
miscuglio di stili: moresco, gotico, manuelino,
rinascimentale e barocco, con facciate in colori vivaci che lo rendono
veramente spettacolare. Parcheggiamo in uno stallo per disabili, di fronte
all’ingresso del parco, da dove parte un autobus attrezzato che conduce fino al
castello. Abbiamo fatto i biglietti per il bus e la visita esterna del palazzo
poiché, all’ufficio informazioni, ci hanno detto che non è possibile visitare
l’interno con la sedia a rotelle. Arrivati al maestoso edificio ben presto ci
rendiamo conto che è un’impresa troppo faticosa per Pietro spingere la
carrozzina anche per la visita esterna e quindi, lui e Stefano, si fermano alla
prima terrazza, mentre Luisa ed Egidia proseguono per strade in salita in
acciottolato e scale che conducono ai camminamenti ed alle terrazze, da dove si
gode una fantastica vista sulla serra, la costa atlantica, il Tago ed il Castello dos Mouros.
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Sintra - Palàcio Nacional da Pena
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Verso mezzogiorno ripartiamo e percorriamo diversi
chilometri su una stretta strada fra i boschi (indicata dal navigatore),
seguendo un furgone che ci fa da apripista, per poi immetterci sulla strada
principale fino a giungere a CABO DA ROCA: una falesia “dove finisce la
terra e comincia il mare”, la punta più occidentale del continente europeo.
Soffia un vento fortissimo e ci avventuriamo fino al belvedere per ammirare lo
spettacolo della costa frastagliata a strapiombo sull’Oceano Atlantico.
Pranziamo sul camper in quello scenario meraviglioso e selvaggio. Nell’Ufficio
Turistico ritiriamo (a pagamento) l’attestazione del nostro passaggio a Cabo da Roca.
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Sintra – Cabo da Roca
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In circa mezz’ora arriviamo al Camping Lisboa e qui, finalmente, dopo tanti giorni di vento non si
muove neanche una foglia!
La mattina presto prendiamo un taxi (10 €), che sosta fuori
dal campeggio, ed andiamo in centro di LISBONA, scendendo a Restauradores.
Secondo una leggenda sarebbe la città più antica d’Europa.
Costruita sull’estuario del fiume Tago
è sia fluviale che marittima, porto di attracco dei grandi navigatori e
città-faro del rinascimento. Distesa su sette colli si svela dai numerosi
belvedere, mostrando le strette vie della parte più antica e le belle
prospettive dei larghi corsi e delle vaste piazze. Costeggiando la bella
facciata in stile manuelino della Stazione ferroviaria
entriamo in Praça dom
Pedro IV, dove al centro si ergono due fontane e la statua di dom Pedro IV, primo sovrano del Brasile. Un bellissimo
mosaico ondulato ricopre la pavimentazione dell’intera piazza che è circondata
da eleganti palazzi del settecento-ottocento.
Proseguendo troviamo l’Elevador de Santa Justa,
una costruzione in ferro del 1901 che si erge per 32 metri e che ci conduce
alla piattaforma, da dove si ha una bella veduta sulla città ed il Castello di São Jorge.
Usciti dalla piattaforma continuiamo fino a Largo do Carmo (nel quartiere Bairro Alto) dove sulla piazza, ombreggiata da tigli
centenari, si affacciano le rovine della gotica Igreja do Carmo, danneggiata dal grande
terremoto del 1755, dove all’interno c’è il Museo Archeologico.
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Lisbona - Praça dom Pedro
IV
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Lisbona – tram n.28
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Tornati alla piattaforma, scendiamo con l’ascensore e
proseguiamo nelle belle strade della città, soffermandoci a guardare i piccoli tram elettrici n.28, chiamati “os amarelos”, cioè “i
gialli”, che si arrampicano e scendono attraverso le stradine del centro
storico. Questi tram sono vecchissimi e sono il mezzo di trasporto più
utilizzato dai lisbonesi e dai turisti. In fondo a Rua Augusta, ampia ed elegante via
pedonale, un magnifico Arco di Trionfo in stile barocco ci immette in Praça do Comèrcio,
una enorme piazza lunga 192 metri e larga 177, veramente spettacolare. Su tre
lati è contornata da edifici
classici e sullo sfondo, davanti a noi, il fiume Tago. Sulla destra si può
vedere il Ponte 25 Abril
che collega Lisbona alla zona industriale ed alle province meridionali del
Portogallo. Ci avviamo a piedi lungo il fiume a sinistra dove, sul molo, nei
pressi della stazione di Sant’Apolònia, ci sono
ancorati decine di magnifici velieri di varie nazioni. Migliaia di persone
fanno lunghe code, sotto il caldo sole, per poterli visitare all’interno.
Questa mostra itinerante è partita da Saint
Malo, facendo tappa a Lisbona (per 4 giorni), e proseguire poi per Cádiz, per A Coruña ed infine a
Dublino. Dopo aver pranzato in un ristorante della zona a base di “Bacalhao”
torniamo sulla bella Rua Augusta, la percorriamo
tutta fino a Praça da Figueira da dove prendiamo l’autobus 714 e facciamo
ritorno al camping.
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Lisbona - Praça do Comèrcio
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Lisbona
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Il secondo giorno a Lisbona lo dedichiamo alla visita del Quartiere Belém, culla dell’arte manuelina. Preso il bus 714, a 200 metri dal camping,
scendiamo nei pressi del Mosteiro dos Jerònimos, un magnifico
complesso architettonico in stile manuelino,
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Lunghe file di persone sono già in attesa
di entrare e così decidiamo di andare prima alla Torre di Belém. Ci avviamo a piedi sulla lunga passeggiata, in
fondo alla quale intravediamo le punte della torre. Mentre proseguiamo ci
rendiamo conto che la torre è al di là della ferrovia e quindi cominciamo a
guardarci intorno per trovare un eventuale passaggio. A parte due sottopassaggi
pedonali con ripide scale non riusciamo a vedere altro. Parliamo con alcune
persone della zona le quali tutte ci confermano che non ci sono passaggi possibili per chi è costretto su una sedia a
rotelle e che per andare dall’altra parte l’unico modo per noi è prendere
un taxi. Facciamo così e, giunti nei pressi della torre, scopriamo che ci sono
altre scalinate per raggiungere la passerella che consente l’accesso alla
torre! Delusi ed un po’ contrariati, riprendiamo un taxi e ci facciamo portare
davanti alla famosa pasticceria Pasteis do Belém
dove entriamo per gustarci i tipici pasteis,
piccoli dolci ripieni di crema calda, una vera delizia. Il sole è ormai a picco
e bruciante sulle file di persone in attesa di entrare al Mosteiro dos Jerònimos
così, Pietro e Stefano, si siedono all’ombra dei giardini mentre Egidia e Luisa
visitano gli annessi Musei, tra i quali: l’Archeologico, l’Egiziano, il Tesoro
e le antiche anfore ritrovate a Rouxilon. Per l’ora
di pranzo siamo al self-service del camping e passiamo poi un pomeriggio di
relax.
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Lisbona - Mosteiro dos Jerònimos
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Lisbona - Torre di Belém
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Nelle prime ore della mattina, del giorno successivo,
giungiamo ad ÉVORA,
antica cittadina, cinta da mura già in epoca romana, che è stata dichiarata
Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Parcheggiamo in una piazzetta, ad una
cinquantina di metri dal Templo Romano:
sono 50 metri in ripida salita, su un acciottolato molto pronunciato, sul quale
non è facile camminare ed ancor peggio spingervi una carrozzina. Il Tempio, uno
dei simboli della città, è stato edificato nel II Secolo d.C. ed era
probabilmente dedicato a Diana. Ci guardiamo un po’ intorno e le viuzze che si
diramano da lì ci fanno decidere di andare direttamente verso la Cattedrale. Arrivati sul posto, vista
la scalinata prospiciente la chiesa, ci informiamo se c’è un passaggio che
consente l’ingresso ai disabili su sedia a rotelle e ci viene risposto di no.
Imbocchiamo Rua de Outubro
una via ben lastricata e costeggiata da negozi e bar che conduce a Praça do Giraldo,
animato centro cittadino, contornata da portici ed ornata da una fontana in
marmo del XVIII secolo. Dopo aver fatto le nostre rimostranze all’Ufficio del
Turismo, per la non accessibilità alla cattedrale (meta del nostro viaggio ad
Évora) ci sediamo ad un bar per gustare ancora le dolci pasteil con una tazza di caffè e
poi decidiamo di partire, lasciare il Portogallo e rientrare in Spagna.
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Évora - Templo Romano
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Évora - Praça do Giraldo
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Per leggere il diario relativo all’itinerario spagnolo
clicca qui.
Il nostro viaggio in Portogallo
è stato molto interessante. Abbiamo visto belle città, tra le quali la luminosa
ed affascinante Porto, e deliziosi borghi che ci hanno incantato. Siamo stati
conquistati dalla magnificenza di antichi palazzi e monasteri, ricchi di storia
ed arte, in molti dei quali abbiamo potuto ammirare veri capolavori di
azulejos. Quasi ogni giorno abbiamo “sfidato” il vento impetuoso
dell’Atlantico, assaporato l’ottimo bacalhao, piatto tipico del luogo, ed
apprezzato la cordialità dei portoghesi. L’unica, e non trascurabile, cosa che
ci ha deluso, durante il nostro viaggio in questa nazione, è stata la quasi
totale noncuranza verso l’inabilità.
Nella nostra Photo gallery sono disponibili tutte le foto del
viaggio.
NOTE: ancor
prima di partire “sapevano” (essendoci documentati in merito) che in Portogallo
avremmo trovato più difficoltà del solito a girare con la carrozzina di
Stefano, ma la realtà ha superato di gran lunga la nostra immaginazione, almeno
per le località visitate. Del resto solo andando sul posto (e questo succede
anche nel nostro bel Paese), possiamo costatare effettivamente le varie
problematiche d’affrontare! Le barriere architettoniche, talvolta, si possono
superare con la “forza delle braccia”, ma quelle culturali sono un ostacolo
insormontabile! In Portogallo, purtroppo, abbiamo registrato la presenza di
entrambe queste barriere. Una barriera architettonica, a volte, può essere
superata con poco, come ad esempio una pedana di legno rimovibile (volendo), ma
se neanche questo è preso in considerazione in quel Paese, vuol dire che c’è
poca attenzione nei confronti delle persone disabili. Se poi questo avviene
anche in luoghi annoverati nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è ragionevole
ritenere che ci sia indifferenza per i disabili e quindi non può essere
considerato “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, se solo una parte
dell’Umanità vi può accedere! Siamo consapevoli che “tutto il mondo è
paese”, perché nel corso della nostra vita e dei nostri viaggi abbiamo spesso
riscontrato delle difficoltà a muoverci con la sedia a rotelle (anche
giornalmente nella nostra città), ma in Portogallo si è avvertito qualcosa di
più negativo!
E’ stato comunque un itinerario veramente interessante ed
affascinante, che in condizioni “normali” ci sarebbero voluti più giorni per
farlo e magari inserendo tanti altri luoghi che abbiamo tralasciato a priori
durante il nostro tragitto. I chilometri percorsi complessivamente (da Prato e
ritorno) sono stati circa 6.000.
VIANA DO
CASTELO: sosta per la notte nel Camping Orbitur in Rua Diogo Alvares (Cabedelo), alle coordinate GPS: N.41°40.720’ –
W.008°49.580’; www.orbitur.pt/; per
visitare la cittadina ci siamo serviti del Parcheggio
dell’Agonia alle coordinate GPS: N.41°41.406’ – W.008°50.227’.
PONTE DE
LIMA: per visitare la cittadina ci siamo serviti del parcheggio sterrato sul fiume omonimo di fronte al ponte medievale
alle coordinate GPS: N.41°46.040’ – W.008°35.180’, mentre per la notte ci siamo
spostati nel parcheggio a fianco.
LINDOSO: per
visitare gli “Espigueros”,
gli antichi granai tradizionali realizzati in granito, seguire le appropriate
indicazioni e comunque alle coordinate GPS: N.41°51.975’ – W.008°11.947’.
SANTUARIO
BOM JEUS DO MONTE: giungere a Braga
e seguire le indicazioni per il santuario; c’è un parcheggio idoneo per camper
e da dove si può prendere la funicolare (non accessibile ai disabili) alle
seguenti coordinate GPS: N.41°33.156’ – W.008°22.878’.
MADALENA
(PORTO): soggiorno presso il Camping Orbitur, in Rua do Cerro, 608 -
Praia da Madalena, alle coordinate
GPS: N.41°06.449’ - W.008°39.326’: La
fermata del bus N.906 che conduce nel centro di Porto è vicina al campeggio, ma fare attenzione amici disabili,
perché tale mezzo era sprovvisto
dell’apposita pedana! www.orbitur.pt/
SAO PEDRO DE
MUEL: sosta per la notte nel Camping
Orbitur in Rua Volta do Sete, alle coordinate GPS: N.39°45.469’ –
W.009°01.577’; www.orbitur.pt/; è possibile
sostare anche nel parcheggio dopo il faro alle seguenti coordinate:
N.39°46.115’ – W.009°01.702’.
BATALHA
(Monastero): punto sosta alle coordinate GPS: N.39°39.687’ –
W.008°49.447’.
SANTUARIO DI
FATIMA: punto sosta nel parcheggio n.2 (per autocarri, vicinissimo al
Santuario) alle coordinate GPS: N.39°38.042’ – W.008°40.478’.
ALCOBAÇA
(Monastero): punto sosta nell’ampio parcheggio alle coordinate
GPS: N.39°32.960’ – W.008°58.493’.
ÓBIDOS: sosta per la notte nell’area
attrezzata a pagamento nei pressi dell’antico acquedotto alle coordinate GPS:
N.39°21.373’ – W.009°09.413’.
ERICERIA: sosta per
la notte nel Camping Ericeira in
Estrada Nacional 247, alle coordinate GPS: N.38°58.673’ – W.009°25.114’. www.ericeiracamping.com/
SINTRA: abbiamo
parcheggiato in uno stallo riservato ai disabili innanzi al Palácio Nacional
con il consenso di un agente di polizia che si trovava lì in servizio. La Guida
Camper Europa 2012 indica un punto sosta gratuito per 4 mezzi su superficie
stabilizzata in R. Guilherme Gomes Fernandes.
CABO DA ROCA: punto
sosta alle coordinate GPS: N.38°46.840’ – W.009°29.868’.
LISBONA: abbiamo
soggiornato al Camping Lisboa in
Estrada da Circunvalação alle coordinate GPS: N.38°43.490’ – W.009°12.485’; www.lisboacamping.com.
La fermata del bus N.714 che conduce nel centro di Lisbona è vicina al campeggio, ma fare attenzione amici disabili,
perché tale mezzo era sprovvisto
dell’apposita pedana! In una circostanza, inoltre, un conducente non voleva
farci salire e solo la nostra caparbietà (è scontata la forza delle braccia!)
ci ha permesso di farlo!
EVORA: abbiamo
parcheggiato in centro nei pressi del Tempio Romano che si è raggiunto per una
ripida salita in acciottolato. La guida Vivicamper
segnala il parcheggio vicinissimo a Porta do Raimundo (e al locale cimitero)
alle coordinate GPS: N.38°34.057’ – W.007°54.971’, mentre la Guida Camper
Europa 2012 indica anche il parcheggio dell’Università ed il parcheggio dell’acquedotto
in Lago da Porta de Avis.
SUPPORTI DI VIAGGIO: Guida Estero Portogallo
di Vivicamper ed al riguardo
vogliamo rinvolgere un sentito ringraziamento agli autori di questa opera veramente straordinaria:
Irene e Salvatore Braccialarghe, che ci hanno guidato con semplicità e
competenza per il Portogallo. Per chi volesse visitare questo Paese si
consiglia di consultare tutto l’itinerario eseguito dagli autori della guida
suddetta (noi ne abbiamo fatto una piccola parte secondo le nostre esigenze). Per
informazioni su questa guida ed altri specifici manuali: www.vivicamper.it – Email: vivicamper@tin.it – info@vivicamper.it. Con noi, inoltre,
l’immancabile cartina stradale Spagna/Portogallo del Touring Club Italiano; la “Guida Internazionale dei
Campeggi ACSI”; la guida Verde della Michelin; la Guida Camper Europa 2012 ed
il nostro navigatore Garmin.